Opzioni: cosa sono, esempi pratici.

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Feanor

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Guida completa alle opzioni.
 
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Opzioni, queste sconosciute,soluzioni operative ad idee con approccio didattico

direi di prendere la palla al balzo e parlarne qui, un 3d ex novo come "consigliato" da Arsenio che ora non si può certo esimere dal partecipare :D; sul come impostare la discussione, direi... di aspettare Arsenio :censored: :clap:
 
inziamo con un copia incolla di qualcosa che ho scritto qualche tempo fa , è solo abc, ma ancora valido. chi già ne mastica salti pure.


intanto definisco cosa sono le opzioni

Sono contratti che danno diritto al compratore (non l'obbligo) di comprare o vendere (call o put) una attività sottostante (azioni per semplicità tratterò solo queste) ad un prezzo prefissato e ad una data specifica (tipo europeo) o entro una data e tempo(tipo americano).

le opzioni trattano:

-ex isoalpha come sottostante le azioni (solo alcune)

- l'indice mib 40 mib0.


opzioni di tipo americano.

il diritto è incorporato nell'opzione e l'esecizio può avvenire prima della scadenza.
isoalpha

opzioni di tipo europeo

l'opzone può essere esercitata solo alla scadenza. mib0.

in ciascuna sessione sono quotate contemporaneamente 6 scadenze, le quattro trimestrali e le due mensili più vicine.

la possibilità di esercizio resta appannaggio di chi ha acquistato l'opzione, il venditore è passivo.

Il valore di un contratto di opzione è dato dalla somma del valore intrinseco e del valore temporale.

il valore intrinseco è facilmente calcolabile:
call = prezzo sottostante-strike.
put = strike - prezzo sottostante

il valore temporale invece rappresenta quanto si è disposti a pagare oltre il valore intrinseco sperando che il sottostante si muova nella direzione scelta.
il valore temporale è destinato a diminuire man mano che si ci avvicina alla scadenza (time decay)

dei fattori che influenzano i prezzi di una option ne parlerò in seguito.

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I margini per garanzia.


Nella negoziazione di strumenti derivati (option e mib0 ) i compratori e i venditori non sono direttamente obbligati fra di loro per l'esecuzione del contratto, ma nei confronti della Cassa di compensazione e garanzia che diviene il garante delle posizioni.
Ogni mattina la cassa acquisisce dai venditori di option i margini necessari alle posizioni lasciate aperte la sera precente.
La funzione dei margini è quella di coprire la variazione del prezzo del sottostante nel corso della sediuta borsistica.
IL calcolo dei margini viene fatto ogni giorno affinchè risulti adeguato alla posizione venduta.
Nessun margine è richiesto al compratore.
é pure possibile che in caso di aumento volattilità o situazioni "ambigue" la cassa possa chiedere il versamento di ulteriori margini a copertura della posizione venduta.

I margini richiesti sono versati dall'intermediario alla cassa per conto del cliente, e l'entità di tali margini varia a seconda del sottostante(volattilità dello stesso, ad es tiscali crea maggior marginazione che enel), .

La cassa non richiede versamento margini, in per vendita option call con deposito dei titoli sottostanti presso la cassa .
lo chiederà sempre per la vendita put.
Le posizioni complesse (acuisto contemporanea vendita di una call su basi diverse ad es) creano margini inferiori.

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COSA INFLUENZA IL PREZZO DELLE OPZIONI

I prezzi delle opzioni variano a seconda della domanda e dell'offerta immessa sia dai MM che dai privati.
Il ruolo del MM è quello di assicurare liquidà alle option, garantendo che possano sempre essere eseguite .

Il valore dell'opzione chiaramente dipende dalla valutazione del sottostante, ma anche da latri fattori quantificabili e non.

Fattori non quantificabili

Sentiment sul sottostante o psicologia del Market
Difficile da stabilire. In questa situazione che le opzioni sono molto interessanti vuoi per coprire posizioni in essere, sia per redditivizzare un titolo.

Fattori quantificabili

- prezzo sottostante
- volattilità
- tempo residuo a scadenza
- prezzo di esercizio(strike price)
- dividendi

il prezzo delle opzioni quindi viene determinato attraverso modelli matematici che tengono conto dei fattori sopraelencati.
E' quindi importante capire come le variabili influiscano sul prezzo dell'opzione, nonostante che le quotazioni suil mercato siano già "armonizzate"

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non tutte le azioni sono trattate ad opzione. solo le principali del listino

per le Mib0 ogni punto corrisponde a 2,5 euro
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strategie di base componibili con le opzioni



LONG STRADDLE : Acquisto di call e put contemporaneamente aventi la stessa base la stessa scadenza.
La strategia produce un guadagno nel caso in cui il prezzo del sottostante sia superiore allo strike price + la somma dei premi pagati oppure sia inferiore allo strike price la somma dei premi pagati. La perdita massima si realizza nel momento in cui il sottostante alla scadenza ha un prezzo identico allo strike price.

SHORT STRADDLE : Vendita di call e put contemporaneamente aventi la stessa base e la stessa scadenza.
La strategia produce una perdita nel caso in cui il prezzo del sottostante sia superiore allo strike price + la somma dei premi pagati oppure sia inferiore allo strike price la somma dei premi pagati. Il guadagno massimo si realizza nel caso in cui il prezzo del sottostante sia uguale allo strike price.

LONG STRANGLE : Acquisto di call e put contemporaneamente aventi stessa scadenza ma basi diverse (solitamente entrambe per opzioni OTM).
La strategia produce un guadagno nel caso in cui il prezzo del sottostante sia superiore allo strike price call + la somma dei premi pagati oppure sia inferiore allo strike price put la somma dei premi pagati. La perdita massima si realizza nel momento in cui il sottostante alla scadenza ha un prezzo compreso tra le due basi scelte.

SHORT STRANGLE : Vendita di call e put contemporaneamente aventi stessa scadenza ma basi diverse (solitamente entrambe per opzioni OTM).
La strategia produce una perdita nel caso in cui il prezzo del sottostante sia superiore allo strike price call + la somma dei premi pagati oppure sia inferiore allo strike price put la somma dei premi pagati. Il guadagno massimo si realizza nel caso in cui il prezzo del sottostante sia compreso tra i due strike price call e put scelti.


BULL SPREAD : Acquisto opzione call a un determinato strike price e contemporaneamente vendere un'opzione call con strike price più alto della precedente utilizzando la stessa scadenza. Si ha lo stesso procedimento e risultato con opzioni put.

BEAR SPREAD : Acquisto opzioni call a un determinato strike price e contemporaneamente vendita opzione call con strike price più basso della precedente utilizzando stessa scadenza. Si ha lo stesso procedimento e risultato con opzioni put.


strip e strap : strap: aquisti 2 call e una put (stesso strike, stessa scadenza)
strip: acquisti 2 put e una call

tutte le atre strategie sono solo combinazioni delle precedenti


a esempio le

Butterfly

condor

boxspread

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SENSIBILITA' DEL PREZZO OPZIONI (GRECHE)


Per calcolare il variare del prezzo opzioni si usano alcuni indicatori detti greche e sono :

- gamma
- deltha
- theta
- vega

DELTA

varazione del prezzo opzione : variazione attività sottostante

IL DELTA è positivo nelle call e negativo nelle put semplicemente in quanto il valore delal call aumenta se aumenta il sottostante e diminuisce se il sottostante diminuisce di prezzo. Il delta inoltre diminusce man mano che si ci avvicina a scadenza fino a diventare 0.
Il delta serve a determinare l'equivalenza fra una posizione assunta a fisso o in opzioni

Titoli a fisso = delta x numero opzioni x lotto opzione

Il delta serve per capire se l'opzione termirà ITM . se il delta è ad esempio 80 l'opzione ha l'80% di scadere itm , più è basso più è facile che scada senza valere nulla.

GAMMA

Serve a determinare la variazione del delta al variare del sottostante, quindi è l'indicatore della variazione del delta .

THETA

Serve a capire come varia il valore delle option con il trascorree del tempo (l'avvicinarsi alle scadenze)

Ogni opzione ha in se 2 valori (prezzo e tempo , scritto sopra) e ogni giorno perde valore a prescindere dalla variazione del sottostante in quanto diminuisce il valore tempo . IL theta è riferito quindi solo al fattore tempo.
Se ad esempio il tetha è 0,30 l'opzione perde 0,30 al giorno.


VEGA

Serve a capire come varia il valore delle option al variare della volattilità del sottostante.



ORA aggiungo.

Non reputo necessario per operare sulle opzioni l'utilizzo di tutte queste variabili in quanto il mercato esprime già il prezzo corretto, non è male conoscerle lo stesso però.
 
esistono 2 validi indicatori per poter leggere al meglio il mercato opzioni



CALL/PUT RATIO



il call/put ratio (sarebbe preciso dire put/call ratio) rappresenta il rapporto tra il numero di opzioni put trattate in un determinato giorno diviso il numero delle call.



ogni titolo (trattato a isoalpha)ha il proprio put/call ratio, così come l'indice MIB30.



I valori normali sono compresi tra 0.5 e 1.



E' un indicatore che indica il sentiment del mercato quando raggiunge valori estremi.



Nel caso ci trovassimo in un punto di svolta del mercato, e gli operatori credano che possa esservi un calo, si coprono acquistando opzioni put facendo così salire il rapporto. Un rapporto basso indica invece un mercato in cui gli operatori che vogliono vendere si attendono una risalita del mercato e si proteggono acquistando opzioni call.



in questo momento ci troviamo nella fascia mediana.



non credo esistano fonti per trovare bello e fatto il rapporto.



si fà artigianalmente a mano.



DIFFERENZIALE OPEN INTEREST





il differenziale non è altro che la differenza dei totali. totale call - totale put .

è l'indicatore + importante in quanto da subito la fotografia di come si comportano gli investitori sul mercato



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Considerazioni sull'andamento della volatilità





tanto per iniziare diciamo che la volatilità è un parametro ciclico e quando si creano eccessi si avrà la tendenza che torni ai suoi livelli medi.



La vola aumenta in fasi di discesa del mercato in quanto riflette l'umore degli operatori e questi si "arrabbiano di +"quando il mercato scende.

Parlando + seriamente la vola aumenta in fasi calante di prezzi in quanto si verificano acquisti di put a copertura e quindi per la semplice legge della domanda/offerta aumentando la richiesta il prezzo delle opzioni cresce (e quindi aumenta la vola). Al contrario con mercato in crescita gli operatori tendono a vendere le put e fanno sì che l'offerta aumenti (con calo vola). Normalmente io sostengo che gli operatori non vadano long con le opzioni , ma preferiscano il fib o le azioni per non pagare il tempo, e quindi la vola scende.



questa relazione quindi vola in aumento-mercato in discesa, vola in calo -mercato in salita è diventata consuetudine soprattutto per il modo operandi di chi tratta opzioni.



Quando si parla di vola bisogna tener presente che + che un paramentro essa è un PREZZO , ossia il prezzo a cui si tratta il premio dell'opzione. Detto questo risulta che che si muove come il prezzo di un titolo. Sale quando c'è richiesta , scende quando c'è offerta.



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VOLATILY SMILE



non è possibile che la volatilità sia distribuita in maniera uguale su tutte le scadenze e su tutti gli strike.

vi sono opzioni che vista la loro base lontana dai prezzi del sottostante devono quotare comunque qualcosa. questo qualcosa è la SMILE





sulla volatily smile . cito gli autori





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di pierrone





ci sono due smile.



Uno per strike, a parità di scadenza: solitamente le mibo su strike più bassi quotano a una volatilità più alta rispetto alle mibo con strike più alti. Call e put, itm o otm non conta, perchè c'è la parità call put che impedisce che la vola di call e put stesso strike e stessa scadenza si discostino di molto.

La ragione di questo smile è dovuta al fatto che solitamente forti movimenti al ribasso sono più probabili di forti movimenti al rialzo (e deboli movimenti al rialzo sono più probabili di deboli movimenti al ribasso), per cui gli strike molto bassi, che necessitano di forti movimenti (più probabili) per essere raggiunti, sono più facilmente raggiungibili degli strike molto alti, che necessitano di forti movimenti (meno probabili) per essere raggiunti. E tutto questo, siccome gli operatori lo sanno, si sconta sui prezzi, che vengono scambiati tenendo conto di uno smile.



Il secondo smile è per scadenze: è principalmente dovuto alla tendenza della volatilità ad essere mean reverting. Se siamo in volatilità bassa, le mibo a lunga scadenza scontano un probabile aumento (ritorno alla media) della stessa, e quindi lo smile cresce all'aumentare della scadenza. Se siamo in volatilità alta vale il contrario, le mibo a lunga scadenza scontano una probabile discesa nel medio lungo periodo della volatilità di mercato, e quindi lo smile decresce all'aumentare della scadenza.



Regole di non arbitraggio giustificano lo smile: se non ci fossero gli smile sarebbe possibile costruire facilmente delle figure a rischio zero e rendimento atteso positivo.



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di deltazero







Lo smile deriva dall'applicazione della B&S che considera la vola uniformemente distribuita e il tempo residuo come tempo fisico

Questi sono 2 aspetti irreali che vanno corretti per consentire l'utilizzo della b&S stessa

Il 1 è quello che ha scritto pier,ma a me piace scriverlo in un altro modo

Se siamo in bassa vola (come ora) e prezzo 1 c30000 /09 la B&S non considera(non è che lo sottostima,non lo considera) il rischio aumento di vola nel caso di salita forte

Per ovviare a questo si potrebbe usare uan formula che implementa lo smile,ma si preferisce usare la B&S da tutti accettata e avere lo smile che avere una formula perfetta ,ma non accettata da tutti

Il 2 è dovuto al fatto che nel calendario ci sono diversi appuntamnti (anna chiara , beige book ultimatum a saddam natale ferragosto etc)quindi il tempo non scorre in modo lineare e lo smile corregge

c'è un 3 aspetto ,ma sembra ch sia il solo a pensarlo e riguarda l'effetto sottostante

B&S considera che lo scostamento dell'indice va a parametrato all'indice stesso con il risultato che 1 callatm a 30000 e 1 putatm a 20000 valgono ca 3 a 2 a parità di altre condizioni

quindi se applichiamo la stessa vola sottostimo la put,lo smile mi deve quindi alzare la vola della put

interessante il fatto che io e sal diciamo la stessa cosa sulle put otm,ma non accetto la sua motivazione

"Oppure anche a causa della ricerca del mercato di opzioni put far out of the money che spingono su le volatilita' implicite degli strike molto bassi (a causa delle qualita' di crash protection che tali opzioni offrono) "

infatti la domanda /offerta alza o abbassa la vola implicita ,ma non crea lo smile,

sono le condizioni di non-arbitraggio citate da pier a creare lo smile



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di arsenio lupin





valido su scadenze corte





visto che parlate di volatily smile in maniera così forbita ora ci provo io scrivendo in dialetto da 4 chiacchere al bar, in modo ce anche chi si affaccia per la prima volta a questo bancone sappia di cosa si sà parlando.



faccio un esempietto terra terra



prendo un titolo che che quota 10 (vola implicita al 25% sulla base 10)





vado poi a vedere gli strike 8-9-10-11-12-13 -14



si ritroverà una vola come segue





base 8 30%

base 9 27%

base 10 25%

base 11 24%

base 12 25%

base 13 26%

base 14 29%



se questi livelli di volatilità si mettono su un foglio a quadretti e poi si uniscono (stile il gioco della settimana enigmistica ) quello che viene fuori è una curva, un sorriso insomma, uno smile .



Ride sempre, non lo troveremo mai imbronciato, con lo smile all'incontrario insomma.



poi + la vola implicita è alta e meno ride, + la vola è bassa + lo smile è accentuato in quanto se vi è bassa vola il premio che un'opzione in the money incorpora è gia basso di far suo quindi quello out of the money o non ha premio o quota qualcosa. Che ti quota? la smile.



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Formule Calcolo volatilità



si identificano 2 tipi di vola.



la Statistica o storica

L'implicita





La volatilità statistica



si calcola con la classica formula matematica della deviazione standard, che è in pratica la media degli scarti tra rendimenti giornalieri e il rendimento medio giornaliero. in realtà occorrerebbe considerare i rendimenti logaritmici. Ma usiamo quelli semplici altrimenti è un casino



prendiamo una serie serie di rendimenti giornalieri:



-2% +1% -2% +3% il rendimento medio è 0 (-2+1-2+3)/4=0



Per ottenere la media degli scarti dalla media (deviazione standard) si fa un procedimento che serve a rendere tale valore sempre positivo: in pratica gli scarti li si elevano al quadrato in modo da essere tutti positivi, e poi dopo aver fatto la somma di tali valori (ottenendo la varianza) si fa la radice quadrata, che sarà anch'essa sempre positiva.



Si ottiene la varianza in questo modo:



[ (-0,02-0)^2 + (+0,01-0)^2 + (-0,02-0)^2 + (+0,03-0)^2 ] / 4 =



= (0,0004 + 0,0001 +0,0004 +0,0009 ) / 4 = 0,0018 / 4 = 0,00045



La deviazione standard è la radice della varianza, e quindi è pari a 0,0212, cioè al 2,12%.



In pratica possiamo dire che 2,12% è la volatilità storica di un campione di rendimenti giornalieri presi in 4 giorni che hanno avuto quei rendimenti giornalieri.



si calcola di norma su 21 giorni precedenti (le sedute borsistiche del mese) Per ottenere la vola storica devi moltiplicare la deviazione standard per la radice quadrata di 256 (alcuni libri riportano 248) nel caso di dati giornalieri o di 52 nel caso di dati settimanali.













la formula di quella implcitia non esiste



si dovrebbe esplicitare la formula di Black&Scholes per la volatilità, considerando noto il prezzo dell'opzione.

LA vola implicita è quel valore della volatilità che, inserito nel modello di determinazione prezzo , rende il prezzo teorico uguale al prezzo di mercato.





In pratica Black & Scholes per il calcolo della loro formula di valutazione dei derivati ipotizzano che i rendimenti giornalieri del mercato che si sta considerando si distribuiscono secondo una distribuzione normale con rendimento medio r (tasso di interesse free risk) e deviazione standard §.





Cioè: si ipotizza che i rendimenti giornalieri del mercato si distribuiscano come una gaussiana. La gaussiana è famosa e importante nello studio della statistica, perché ha una caratteristica fondamentale: è definita da due soli valori, cioè la media e la deviazione standard. Che vuol dire? Vuol dire che se io so che i rendimenti giornalieri si distribuiscono come una gaussiana, con media m e deviazione standard §, io riesco a calcolare perfettamente, ad esempio, la probabilità che il rendimento di una certa giornata sia inferiore a un certo valore. Esempio: su alcuni libri si trova la tabella con la distribuzione normale standardizzata, cioè la distribuzione normale che ha media 0 e deviazione standard 1. Con una distribuzione di questo genere, puoi rispondere agevolmente per esempio a questo tipo di domande:



Qual è la probabilità che il rendimento di un giorno sia negativo? Ovviamente 50%



Qual è la probabilità che il rendimento giornaliero sia peggiore di 3%? Lo 0,14% (lo ricavi dalla tabella nei libri, da qualche calcolatrice o da una formula in excel.



Andiamo ora sul più pratico : tanto maggiore è la deviazione standard in una normale tanto più volatile è la distribuzione dei rendimenti (la gaussiana è cioè molto grassa, e quindi rendimenti giornalieri molto negativi o molto positivi sono più probabili rispetto a quello che indicherebbe la normale standardizzata, o comunque una normale con stessa media e deviazione standard inferiore). Quindi per esempio la probabilità che un giorno si possa avere un ribasso peggiore del 3% è ben più alta dello 0,14%, e come ben sappiamo in borsa tale probabilità è infatti molto più alta).



Black e Scholes nella loro formula di valutazione dei derivati ipotizzano perciò che i rendimenti giornalieri del mercato si distribuiscano secondo una gaussiana con media r e deviazione standard § CHE DECIDEREMO NOI, o meglio CHE DECIDE IL MERCATO, anche, ma non solo, basandoci sull'andamento passato della volatilità che possiamo rilevare calcolandoci la volatilità storica.



Dire perciò che la volatilità implicita delle mibo a 4 mesi è del 24% significa questo: se approssimiamo che i rendimenti giornalieri si distribuiranno secondo una normale, con media r (tasso free risk da qui a scadenza) e deviazione standard 24% si può calcolare la probabilità che l'opzione vada in the money, e quindi si può calcolare anche il giusto prezzo dell'opzione tale per cui in media né il venditore né l'acquirente dell'opzione guadagnano (o meglio, il compratore in media riceve il free risk rate e il venditore paga in media il free risk rate). Se per esempio una certa call con prezzo 120 ha volatilità implicita 24% (ricavabile con la formula inversa della black e scholes), significa questo: se fosse vero che i rendimenti giornalieri si distribuissero come una normale, in particolare con media r e volatilità 24%, mediamente il possessore di questa call si troverebbe a scadenza un valore di 120*(1+r), quindi per non essere arbitraggiata l'opzione giustamente deve essere venduta a 120 (se invece di comprare l'opzione avessi investito i soldi al free risk a scadenza avresti avuto 120(1+r) ). Se provassimo infatti infinite volte di comprare oggi a 120 tale call, e andassimo a scadenza (col mercato che effettivamente si comporta come previsto dalla gaussiana con media r e volatilità 24%), mediamente ci troveremmo a scadenza 120(1+r), perché, per esempio (la faccio molto facile) l'80% delle volte l'opzione a scadenza non viene esercitata ma il 20% delle volte ci troviamo a scadenza che l'opzione viene esercitata a 600(1+r), quindi la media totale di quello che riceviamo a scadenza è 120(1+r).

Qualcuno potrebbe dire: ma scusa, io preferirei certamente in tale caso non comprare l'opzione ma investire in titoli di stato che mi garantiscono sempre 120(1+r), cosa che invece l'opzione mi garantisce in media ma non sempre, facendomi rischiare l'80% delle volte di perdere tutti i soldi!. La risposta a questo giusto dubbio è: hai ragione tu a preferire i titoli di stato rispetto a un investimento sull'opzione, ma questo non conta nulla per la valutazione dell'opzione (che il mio interlocutore acquisterebbe solo per un prezzo molto inferiore e quindi aspettandosi un rendimento più alto che compensi il maggior rischio che corre rispetto all'acquisto di titoli di stato) perché il rischio che si corre comprando l'opzione è annullato dalla possibilità che abbiamo di coprirci. Se infatti il mercato si comporta proprio secondo una normale con media r e volatilità 24%, e se si copre il possesso dell'opzione detenendo in ogni momento una posizione sul sottostante in misura pari a DELTA (calcolato secondo la black e scholes, che varia in ogni istante al variare dei vari fattori di mercato, e che perciò ci costringe a piccoli aggiustamenti in ogni momento sulla posizione sul sottostante [delta hedging] ) noi otteniamo un rendimento sul capitale impiegato per tutta la posizione (opzione e sottostante) pari al tasso free risk qualsiasi cosa succeda. Ragion per cui è giusto che l'opzione non valga un prezzo inferiore per compensare il detentore con un rendimento che compensi il maggior rischio che si corre, in quanto se vuole il detentore può benissimo comprare l'Opzione e costruirsi una posizione priva di rischio, sulla quale è giusto che ottenga non più del rendimento free risk.



Quindi la volatilità implicita è un valore che racchiude in se delle ipotesi molto forti e irreali sull'andamento futuro del mercato (è ovvio che la borsa non si distribuisce secondo una normale), ma occorre vedere anche se tali ipotesi sono oltre che irreali anche irrealistiche.

Per esempio, possiamo osservare che la distribuzione dei rendimenti delle borse non ha proprio la forma di una perfetta normale, bensì la curva di tali rendimenti effettivi ha una coda sinistra molto più lunga e spessa rispetto alla coda destra. Cosa vuol dire ? Vuol dire che in realtà è più alta la probabilità che una borsa crolli un giorno del 6% rispetto alla probabilità che la borsa aumenti del 6%. Viceversa è più probabile che una borsa aumenti dello 0,5% rispetto a che diminuisca dello 0,5%. Queste caratteristiche che distinguono i mercati azionari dall'avere una distribuzione dei rendimenti perfettamente normale impongono gli operatori in opzioni di correggere i parametri usati per la valutazione delle opzioni. Ma siccome l'unico dato arbitrario che serve per applicare la formula di black e scholes è la volatilità implicita (il valore del sottostante lo conosciamo, il tasso free risk lo conosciamo, lo strike lo conosciamo, il tempo alla scadenza lo conosciamo), è su tale valore che si scaricheranno tutte le correzioni che gli operatori fanno per correggere i limiti della formula di black e scholes. Per esempio: gli operatori sono concordi che la volatilità futura del mercato sarà del 20%, ma sono anche concordi che i rendimenti non si distribuiranno secondo una normale ma secondo una curva simile a una normale ma con la coda sinistra allungata (cioè le probabilità di rendimenti molto negativi è più alta di quanto indicherebbe una distribuzione normale). L'acquirente di una put accetterà perciò di comprare una put anche con una volatilità implicita superiore a 20%, perché sa che la probabilità di crolli del mercato è più alta di quanto direbbe una distribuzione normale con vola al 20%. E il venditore della put accetterà di vendere tale put solo per un prezzo che sia determinato applicando una volatilità implicita superiore al 20%, perché se invece la put fosse venduta con una vola implicita del 20% sa che lui mediamente perderebbe soldi in quanto il mercato ha in realtà rendimenti molto negativi con più probabilità di quanto direbbe una distribuzione normale con vola 20%.

Ecco perché la formula di Black e scholes pur con i limiti (nelle ipotesi fatte che sono troppo forti e irreali) può benissimo essere applicata per valutare le opzioni: è molto semplice da usare, con un solo parametro (la volatilità implicita) non osservabile sul mercato; l'mportante è conoscerne i limiti e correggere nella valutazione dei prezzi tali ipotesi troppo forti, scaricando sul valore della volatilità implicita tale correzioni.



Altro esempio: gli operatori sanno che è molto più probabile che il mercato si muovi in una direzione ben precisa per poco tempo rispetto al caso in cui si considera un andamento della stessa forza per un periodo di tempo più lungo (cioè: è più probabile che il mercato faccia il 10% in un mese rispetto alla probabilità che faccia il 60% in 6 mesi). Il mercato correggerà tale distorsione in questo modo: valuteranno le opzioni applicando una volatilità implicita più alta per le opzioni con scadenza a breve termine rispetto alla volatilità implicita applicata alle opzioni con scadenza a lungo termine. Se però ci si trovasse in un periodo estremamente piatto, per cui le opzioni con volatilità a breve sono valutate con volatilità a breve estremamente bassa in quanto nessuno si aspetta a breve forti movimenti, gli operatori potrebbero pensare che questo piattume non durererà molto a lungo, per cui le opzioni con scadenza a lungo termine saranno valutate con volatilità implicita più alta rispetto a quella a breve. In questo momento io che sono rialzista, visto che ci troviamo in un periodo di forte volatilità, non accetterei mai di pagare una volatilità implicita su una call a 6 mesi uguale alla volatilità implicita delle call a un mese: preferirei senz'altro acquistare la call a un mese, ovviamente investendo meno e tenendomi i soldi rimanenti nel cassetto pronto a ripetere l'operazione tra un mese, se la call scadrà out of the money, a investire altri soldi su call a breve. Solo se posso trovare call a lungo termine (come in effetti accade) con volatilità ben più bassa di quelle a breve accetterò di prendere in considerazione tali opzioni a lungo termine. Tale differenze di volatilità implicite per diverse scadenze determinano la struttura a scadenza della volatilità implicita
 
vecchio scritto didattico di deltazero


Le strategie che consentono di vendere tempo sono riconducibili a 4 gruppi :





a)short option



short straddle/strangle (anche con copertura dinamica di fib)

short call/put



b)rapporto 1 a 1 fra acquisti e vendite



calendar spread:

+1c33 09 ;1c33 07 et simili

diagonal spread:

1)+1c34 07 ;1 c31 09 et simili

2)-1 c31 07 +1 c34 09 et simili

vertical spread:

1)-1 c31 07 + 1 c33 07 et simili

2)-1 c32 07 +1 c33 07 et simili



c)1 vendita 2 acquisti



1)-1c31 07 + 2c34 09 et simili

2)-1c31 08 +2 c34 08 et simili

3)-1c31 09 +2 c34 07 et simili



d)2 vendite 1 acquisto



1)+1 c31 08 ;2 c34 08 et simili

2) +1 c31 07 ;2 c34 09 et simili

3) +1 c31 09 ;2 c34 07 et simili



-grazie a c)1) è dimostrabile che la vola implicita non può scendere sotto certi valori (sotto a questi livelli soglia la strategia c)1) assumerebbe rischio 0) appare quindi evidente che in vola bassa la strategia per vendere tempo + conveniente rispetto alla discriminante vola implicita è la C)1) et simili;



-grazie a d)2) è dimostrabile che la vola implicita non può salire oltre certi valori(sopra questi livelli soglia la strategia d)2) assumerebbe rischio 0) appare quindi evidente come in vola alta la strategia per vendere tempo + conveniente rispetto alla discriminante vola implicita è la d)2) et simili;



P.S.: non sono inseriti gli +1-2 orizzontali del tipo

-2c34/07 +1c34 09

perchè non possono essere inseriti nel gruppo d e in nessuno degli altri gruppi , per inserirli dovremmo creare uno schema circolare.





E' cosigliato avere un rapporto fra acquisti e vendite su call e su put distintamente:



pari a 1 con vola fra 25 e 35



superiore a 1 con vola inferiore a 25



inferiore a 1 con vola superiore a 35
 
mi intrometto solo per inserire un piccolo simulatore payoff a scadenza cosi si capisce meglio
 

Allegati

  • dprova options .xls
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questo lo scrissi sul fol nel lontano 2004...... come vola ;) il tempo.....



Relazione fra volatilità e sottostante.

Prima di esprimere il mio parere sull'argomento mi tocca fare una premessa, tanto perché si capisca dove voglio andare a parare.

La volatilità è un parametro ciclico e tende sempre a tornare ad un valore "medio" , essa tende ad aumentare quando il mercato scende e a calare quando il mercato sale , a proposito vi riporto il mio vecchio post " vola e arrabbiati".

La vola aumenta in fasi di discesa del mercato in quanto riflette l'umore degli operatori e questi si "arrabbiano di +"quando il mercato scende.
Parlando + seriamente la vola aumenta in fasi calante di prezzi in quanto si verificano acquisti di put a copertura e quindi per la semplice legge della domanda/offerta aumentando la richiesta il prezzo delle opzioni cresce (e quindi aumenta la vola). Al contrario con mercato in crescita gli operatori tendono a vendere le put e fanno sì che l'offerta aumenti (con calo vola). Normalmente io sostengo che gli operatori non vadano long con le opzioni , ma preferiscano il fib o le azioni per non pagare il tempo, e quindi la vola scende.

questa relazione quindi vola in aumento - mercato in discesa, vola in calo - mercato in salita è diventata consuetudine soprattutto per il modo operandi di chi tratta opzioni.

Quando si parla di vola bisogna tener presente che + che un parametro essa è un PREZZO , ossia il prezzo a cui si tratta il premio dell'opzione. Detto questo risulta che si muove come il prezzo di un titolo. Sale quando c'è richiesta , scende quando c'è offerta.

Ricordato questo vado ad esprimere le considerazioni.

La vola aumenta quando il sottostante "asseconda" l'intonazione principale di fondo del Mercato.

In mercato Orso la vola aumenta se i corsi scendono e diminuisce se salgono
In mercato Toro la vola aumenta se i corsi salgono e diminuisce se scendono
In mercato di fase laterale la vola scende e basta.

Per stabilire in quale fase di mercato ci troviamo il ragionamento deduttivo deve esser fatto all'incontrario.
Se la vola aumenta con il sottostante che sale il mercato sarà toro se aumenta con il sottostante che scende il mercato sarà Orso. Vera anche la controprova con vola in calo e sottostante in calo = mercato Orso, vola in calo e sottostante in aumento mercato Toro.

La volatilità è quindi come un elastico. Si tira da una parte poi dall'altra , ma alla fine torna sempre alla posizione originaria. Ricordo pure che chi tira l'elastico sono da un lato i Tori dall'altro gli Orsi.

Il numero di chi "tira l'elastico" è superiore dalla parte dei Tori, infatti il mercato azionario è fatto principalmente da rialzisti, basta infatti tener conto di quanti guadagnano se il mercato sale.

Tutto questo a cosa serve?

Serve ad utilizzare la volatilità non come "conseguenza" dell'andamento di un mercato , ma come strumento per cercar di capire quando varia a sua intonazione di fondo.

Prendiamo quindi in considerazione "l'elastico " e quelli che lo tirano. L'ampiezza della vola dipenderà dalla forza di quelli che tirano. Siccome l'aspettativa rialzista è comunque preponderante da parte di chi partecipa al mercato, e l'arrabbiatura (di cui sopra si farà sentire in modo + forte), ecco che la volatilità salirà con molta + forza con mercati in calo, di quanto accadrebbe con mercati in salita.

Quindi piuttosto che stabilire prima se siamo in un periodo orso o toro e vedere poi cosa fa la vola , sarebbe molto meglio seguire l'andamento della volatilità e dell'andamento dei corsi, e poi decretare se siamo in fase Orso o in fase toro, e stare attenti se qualcosa stia cambiando.

In base a quanto detto si possono tirare fuori quindi gli scenari attesi con mercato Orso/toro/laterale, vola in aumento/calo, prezzi in aumento/calo.

In sintesi

Se vola aumenta con il sottostante in calo, e diminuisce con il sottostante in salita = Orso
Se la vola aumenta con il sottostante in aumento, e diminuisce con il sottostante in calo = Toro


Ho scritto tutto questo per andare a parare nell'ultima considerazione.

Il mercato azionario Italiano in questa fase è un mercato Orso, checchè se ne voglia dire.

Quello che io cerco da parecchio tempo è un segnale da parte della vola che il sentimento di fondo cambi e si tramuti in un mercato toro.

Questo si avrà quindi quando si noterà una inversione della vola rispetto all'andamento del sottostante. Che inizi a salire con la crescita degli indici insomma
 
ancora un copia incolla di roba scritta sul fol anni fa, almeno raggruppiamo un pò di cose didattiche


L’open interest è il numero di contratti lasciati aperti dagli

investitori. In base alla sua definizione, le informazioni sull’open interest sono sempre più vecchie di un giorno, nel senso che oggi io saprò quale era l’open interest fino a ieri.
Quando i prezzi aumentano con volumi crescenti e anche l’open interest aumenta, allora è quasi certo che il mercato salirà.
Se i prezzi stanno salendo con volumi crescenti ed open interest decrescenti, allora questa è una buona indicazione del fatto che nel mercato ci sono acquisti di copertura dei ribassisti. Questi traders stanno liquidando le loro posizioni per uscire dal mercato. Quando questo accade allora il mercato non andrà molto lontano.
Se i prezzi sono stabili e l’open interest sta salendo questa è una buona indicazione che ci troviamo in fase di accumulazione. Questo è vero in special modo se ci troviamo in un pattern onda2 o onda4 di Elliott.
Se i prezzi sono stabili e l’open interest è stabile, allora non c’è alcuna indicazione del cambiamento del trend in essere. Affinché questa situazione di stabilità del mercato possa cambiare è necessario che il mercato rompa fuori dal range di consolidamento con open interest e volumi crescenti.
Se i prezzi sono stabili e l’open interest sta scendendo questa è una buona indicazione del fatto che il mercato sta perdendo di interesse ed il pubblico sta andando altrove




OPEN INTEREST (numero posizioni aperte su opzioni/future)


l'open interest aumenta se il compratore acquista una nuova posizione ed il venditore vende una nuova posizione

open interest rimane invariato se:

il compratore acquista una nuova posizione ed il venditore vende una vecchia posizione

il compratore acquista vecchia posizione scoperta ed il venditore vende una nuova posizione allo scoperto

open interest diminuisce se il compratore acquista vecchia posizione scoperta ed il venditore vende vecchia posizione

quindi

compratore e venditore, stanno iniziando una nuova posizione: nasce un nuovo contratto.

compratore sta aprendo una nuova posizione lunga, ma il venditore sta solamente liquidando una vecchia posizione lunga uno sta entrando e l'altro uscendo dal mercato, per cui l'O.I. risulta invariato.

il venditore sta aprendo una nuova posizione di scoperto ed il compratore sta solo chiudendo un vecchio scoperto. anche qui uno entra ed uno esce dal mercato. Numero di posizioni invariate

entrambi gli operatori stanno liquidando una vecchia posizione e l'open interest, quindi, diminuisce.


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COME USARE PREZZI E O.I.


1) prezzi e open interest crescenti = i rialzisti acquistano

2) prezzi e open interest decrescenti = i rialzisti vendono

3) prezzi crescenti e O.I. decresceti = i ribassisti liquidano

4) prezzi decrescenti e O.I. crescente= i ribassisti vanno short


se si correlano i prezzi i volumi e l'open interest si ritrova che:

-I prezzi in aumento o in discesa seguiti da volumi e O.I. in aumento confermano la tendenza in corso

-I prezzi in aumento o in discesa seguiti da volumi e O.I. in diminuzione confermano l'indebolimento della tendenza in atto con una probabile inversione dello stesso
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mi sto leggendo tutto, nel frattempo vorrei porti una domanda:

dove si trovo i dati per calcolare il CALL/PUT RATIO? ed esiste uno storico (opzioni sull'indice)?
 
sarò di coccio, ma senza pratica la vedo dura :(
allora tenendo fede all'immagine qui sotto, quando vendo per esempio una put 13500 a 290 (ultimo put) cosa ho fatto materialmente (e a cosa avrò diritto a scadenza)? 290 è il premio? e quanto mi costa venderla (quale margine)? e se la compro a 320 quanto ho guadagnato? domande base fondamentali, si può provare a esplicare quello sopra scritto con i numeri almeno per la parte "facile" di compravendita? ;)
 

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sarò di coccio, ma senza pratica la vedo dura :(
allora tenendo fede all'immagine qui sotto, quando vendo per esempio una put 13500 a 290 (ultimo put) cosa ho fatto materialmente (e a cosa avrò diritto a scadenza)? 290 è il premio? quanto mi costa venderla (quale margine)? e se la compro a 320 quanto ho guadagnato?


non sei di coccio, chiedi cose legittime. premio 310 ora

quella opzione sull' inidice(sulle azioni c'è il regolamento per titoli) si regola a scadenza per contanti.

1) l'hai comprata (visone ribassista). hai speso 310 ( x2,5 = 775 euro) a scadenza (apertura del 3° venerdì del mese che hai scelto) si fa fotografia all'inidce.
se è inferiore a 13500 sul tuo conto saranno accreditati 2.5 euro per ogni punto . se indice fosse 13.000 accreditano 500 punti x 2,5 euro.
se indice > di 13.500 motìrta li . hai perso tutto l'investimento.
chiaramente l'opzione è quotata in continua e non sei obbligato a portarla a scadenza.

2) l'hai venduta (visione rialzista). i 775 euro li incassi e sono tuoi definitivi. a scadenza se l'indice è > di 13500 morto tutto non devi far nulla. se è < di 13500 ti prenderanno dal conto 2.5 euro per ogni punto + basso. in pratica perdi da 13.190 indice (13500-310)

nel caso 1 hai max perdita il premio pagato. max gain il valore del sottostante (se va a zero :D )

nel caso 2 hai massimo gain il premio incassato, max perdita il il valore del sottostante (se va a zero :D )


(quale margine)?
;)

se la compri non margini ovviamente.

se la vendi la CCG ti chiede oggi un margine di 5380 euro
 
ok così è decisamente + facile, posso andare a pranzo :D
 
sintetizzando graficamente
dove
K= strike =prezzo di esercizio
S= Prezzo del sottostante a scadenza
 

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se vendo una put e compro una put ho due posizioni aperte o come il future uno annulla l'altro (che comunque alla scadenza succederà) e non ho posizioni aperte?
 
Uno spunto operativo semplice

Visto il Pb ENI in atto sul weekly potremmo dire quasi raggiunto l' obiettivo della rottura del triangolo che era in area 10.
Si propone l' eventuale vendita di isoalpha put strike 10 scadenza giugno 09 .
Moltiplicatore ogni opzione = 500 azioni
allego oltre al grafo anche il book
in questo momento presente visibile 1 solo Mm denaro lettera , sicuramente con un quote request si potranno visualizzare anche gli altri mm per livello
basandoci sullo spread in essere diciamo che ci si potrebbe posizionare intorno a 0,310 /0,315

L' eseguito (ipotetico di vendita due iso ) ci farebbe incassare il seguente premio 0,310 x 500 x2 = 310€
a scadenza Giugno se eni sotto 10 si ritirano (ci vengono consegnate )1000 ENi al prezzo di 10
se ENi sopra 10 le opzioni vengono abbandonate
se interessa posso calcolare anche i margini iniziali richiesti

Che ne dici di partire da qui Arsenio?

saluti
M
 

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do io il quote e faccio foto.

il MM rimane comunque largo.

il prezzo di rif della ccg (come vedete dalal foto) è 0.39 . la media fra denaro lettera è 0.37

facilmente a 0.37 si esegue ;)

il margine richiesto oggi è di 685 euro a contratto.


il resto lo ha detto mistral


ps

ricordiamoci che ENI darà dividendo a fine maggio dello 0,63 (sperem ) indi dal valore attuale del titolo 13.53 e come se si vendesse una 10 con i ltitolo che vale ora 12.90 .

la distanza indi si calcola in 2.90 euro (spazio) + 0.37 (tempo)














AGGIUNGO ... su eni, per chi non teme il lungo periodo e non vuole patemi d'animo di prezzo anche una dicembre put 7,60 si può fare. si incassa 0.40 tranquillo. alla peggi osi ritirano eni e si pagano indi 7.20.







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do io il quote e faccio foto.

il MM rimane comunque largo.

il prezzo di rif della ccg (come vedete dalal foto) è 0.39 . la media fra denaro lettera è 0.37

facilmente a 0.37 si esegue ;)

il margine richiesto oggi è di 685 euro a contratto.


il resto lo ha detto mistral


ps

ricordiamoci che ENI darà dividendo a fine maggio dello 0,63 (sperem ) indi dal valore attuale del titolo 13.53 e come se si vendesse una 10 con i ltitolo che vale ora 12.90 .

la distanza indi si calcola in 2.90 euro (spazio) + 0.37 (tempo)

Ecco direi che il posizionamento in book in funzione dello spread e dei request è un qualcosa a cui si deve prendere la mano .
Io preferisco mettermi un pò altino e poi abassare a meno che non voglie essere eseguito subito .
O,370 è senz' altro il prezzo da cui partire io sono stato troppo basso a 0,310, a volte capita che ti eseguano al volo a volte il prezzo sale o scende in tuo favore ma non ti servono ,argomento affascinante :D...
Altro discorso quando si rolla... allora mettersi a metà mi sembra un pò rischisetto ,io in quel caso se non ci perdo vado sulla lettera e sul denaro diretto.
Arsenio vedo che usi un tol che uso anche io, te li hanno sbloccati i request al giorno?

M

ps se eni da il dividendo e la put va ITM anticipano quasi sicuro che dici?
 
se va itm anticipano al 90% ... ma questa è una particolarità visto che eni è l'ultima paladina degli utili da distribuire . ultimamente questo problema sugli altri titoli non si pone ;)

se va itm e non la vuoi la rolli sul primo mese che ti dia su una base + bassa, un premio tanto quanto spendi per chiuderla.
 
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