Put/call ratio & open interest per il trend?

Cren

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Cari amici, se si usano i CDS per capire quali sono le probabilità di insolvenza che il mercato attribuisce a un soggetto, perchè non usare l'open interest sulle opzioni per capire qual è il rischio (= probabilità?) che il mercato attribuisce agli scenari futuri?

Poniamo meglio la domanda: costruiamoci un indicatore valutando l'open interest rigorosamente out of the money su un sottostante. "Come si fa?", direte voi: se prendo lo stesso strike ci sarà qualcosa in e qualcosa out of the money. Bè, secondo me ciò che è in the money non fornisce alcuna aspettativa, perchè il prezzo è già oltre lo strike. Per cui devo farmi un put/call ratio con due strike diversi: al numeratore tutte le put che stanno con strike sotto al sottostante attuale e quindi al denominatore tutte le call con strike oltre il sottostante attuale.

Domande:
  1. E' una proxy delle aspettative del mercato?
  2. Considero qualunque scadenza, o solo le più vicine?
  3. Come sarebbe secondo voi la serie storica di questo indicatore se diagrammata sotto al prezzo? Un indicatore un po' atipico, nevvero? Sarebbe interessante vedere "visivamente" quali indicazioni trarne.

Fermo restando che il futuro non lo predice nessuno, però in Borsa molto avviene per le aspettative e perlomeno così si vedono le aspettative di quell'insieme di operatori che usa le opzioni.
 
Cari amici, se si usano i CDS per capire quali sono le probabilità di insolvenza che il mercato attribuisce a un soggetto, perchè non usare l'open interest sulle opzioni per capire qual è il rischio (= probabilità?) che il mercato attribuisce agli scenari futuri?

Poniamo meglio la domanda: costruiamoci un indicatore valutando l'open interest rigorosamente out of the money su un sottostante. "Come si fa?", direte voi: se prendo lo stesso strike ci sarà qualcosa in e qualcosa out of the money. Bè, secondo me ciò che è in the money non fornisce alcuna aspettativa, perchè il prezzo è già oltre lo strike. Per cui devo farmi un put/call ratio con due strike diversi: al numeratore tutte le put che stanno con strike sotto al sottostante attuale e quindi al denominatore tutte le call con strike oltre il sottostante attuale.

Domande:
  1. E' una proxy delle aspettative del mercato?
  2. Considero qualunque scadenza, o solo le più vicine?
  3. Come sarebbe secondo voi la serie storica di questo indicatore se diagrammata sotto al prezzo? Un indicatore un po' atipico, nevvero? Sarebbe interessante vedere "visivamente" quali indicazioni trarne.

Fermo restando che il futuro non lo predice nessuno, però in Borsa molto avviene per le aspettative e perlomeno così si vedono le aspettative di quell'insieme di operatori che usa le opzioni.
Sembra che sia un po' una stronzata a giudicare dal successo del thread :D
 
Sembra che sia un po' una stronzata a giudicare dal successo del thread :D

:no::no::no: leggi shark61 (tutto quello che ha scritto fino ad oggi) e chiedi sul thread :yes::yes: anche se lui è specialista su schatz ed euro bund
 
lascia perdere venerdì ero ad una conferenza e ci hanno bombardato con la soria dei cds poi torno a casa e leggo il 3D e pensavo ci fossi stato anche tu OK!

Ah, ok :D Comunque l'open interest sulle opzioni dà delle prospettive un po' strane. Prendiamo Mondadori: sopravvivono ad oggi 883 call e 18 put out of the money... La cosa strana è che i grossi volumi di opzioni si concentrano oltre il prezzo attuale del sottostante (quindi di put in the money potete immaginare ce ne siano parecchie): pochi che hanno comprato call prima ma, più stranamente, ben pochi che si coprono da un rischio di ribasso nell'immediato (solo 18 opzioni...) :rolleyes:
 
Domande:
  1. E' una proxy delle aspettative del mercato?
  2. Considero qualunque scadenza, o solo le più vicine?
  3. Come sarebbe secondo voi la serie storica di questo indicatore se diagrammata sotto al prezzo? Un indicatore un po' atipico, nevvero? Sarebbe interessante vedere "visivamente" quali indicazioni trarne.
Quindi diamo una risposta?
 
Quindi diamo una risposta?
...no. Va bene, porgo una domanda molto semplice: qualcuno sa dirmi dove posso trovare le serie storiche dei volumi di opzioni call e put sui titoli del mercato italiano? Magari che si possan sbattere su Excel :)
 
Sembra che sia un po' una stronzata a giudicare dal successo del thread :D

No, non credo.
E' solo che il discorso come Lei lo imposta è lontano dalle reali tecniche operative sulle opzioni.

Va tenuto presente che un sigma 0.4 (quasi normale per un'azione) comporta il raddoppio del prezzo del premio per ogni 10% di avvicinamento dell'underlying allo strike, di pari passo raddoppia la marginazione richiesta.

Gli strike vanno esaminati tutti insieme, almeno quelli della stessa scadenza.

Che rimangano in piedi OI su strike non piu' attuali è naturale. Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato. Si aspetta la scadenza oppure che il decay faccia il suo lavoro e renda possibile il riacquisto di uno short ad un costo bassissimo senza venir penalizzati dalle commissioni.


E' comunque una questione di aspettative.
Nell'esempio Mondadori chi ha PUT ITM non esercita perchè si aspetta un ulteriore calo e non rivende perchè la forchetta del MM è penalizzante.
Chi è short PUT puo' darsi che si sia coperto tempo addietro e sia neutrale sul mercato.
 
Ultima modifica:
D'altra parte la sensibilità delle opzioni al mutamento di direzione è talmente elevata da rendere difficilissimo andare controcorrente.

Se vendo PUT di una banca mettiamo che mi viene richiesto 10k di marginazione. Se la vacca scende mi posso trovare a dover coprire 20k di marginazione d'amblé.

Se ho i soldi verso la differenza, ma si dimezza il guadagno percentuale, perchè raddoppio la somma immobilizzata.
Se i soldi non li ho devo chiudere in fretta la posizione al prezzo di mercato, che si è raddoppiato nel frattempo, cioè devo comprare ndi PUT a prezzo doppio di quanto le ho shortate.

Non è di immediata lettura l'OI.

L'andamento degli OI dipende dal grado di capitalizzazione degli shorter ma anche dalla loro capacità tecnica. E' una questione di soldi (adeguati) e di nervi saldi.
 
Ultima modifica:
D'altra parte la sensibilità delle opzioni al mutamento di direzione è talmente elevata da rendere difficilissimo andare controcorrente.

Se vendo PUT di una banca mettiamo che mi viene richiesto 10k di marginazione. Se la vacca scende mi posso trovare a dover coprire 20k di marginazione d'amblé.

Se ho i soldi verso la differenza, ma si dimezza il guadagno percentuale, perchè raddoppio la somma immobilizzata.
Se i soldi non li ho devo chiudere in fretta la posizione al prezzo di mercato, che si è raddoppiato nel frattempo, cioè devo comprare ndi PUT a prezzo doppio di quanto le ho shortate.

Non è di immediata lettura l'OI.

L'andamento degli OI dipende dal grado di capitalizzazione degli shorter ma anche dalla loro capacità tecnica. E' una questione di soldi (adeguati) e di nervi saldi.
hai scritto vacca invece di banca, ti sei sbagliato :D oppure no :eek:
:D
 
Vacca significa vacca, nel senso che le banche sono state usate per mungere e quindi ora sono state svuotate.

Se una banca presta i soldi a Trochetto-DellaValle-BenHurtton e questi si compra con quei soldi la banca abbiamo quel che si dice non azionista di riferimento ma debitore di riferimento.
 
Torniamo al Call/Put Ratio, che è un indicatore di sentiment "attuale".
Domani non sassi.

Sulle scadenze trimestrali abbiamo:
 

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Vacca significa vacca, nel senso che le banche sono state usate per mungere e quindi ora sono state svuotate.

Se una banca presta i soldi a Trochetto-DellaValle-BenHurtton e questi si compra con quei soldi la banca abbiamo quel che si dice non azionista di riferimento ma debitore di riferimento.

la mia voleva essere una battuta chiaramente.
Continua, tutto molto interessante.
 
No, non credo.
Gli strike vanno esaminati tutti insieme, almeno quelli della stessa scadenza.

Che rimangano in piedi OI su strike non piu' attuali è naturale. Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato. Si aspetta la scadenza oppure che il decay faccia il suo lavoro e renda possibile il riacquisto di uno short ad un costo bassissimo senza venir penalizzati dalle commissioni.


E' comunque una questione di aspettative.
Nell'esempio Mondadori chi ha PUT ITM non esercita perchè si aspetta un ulteriore calo e non rivende perchè la forchetta del MM è penalizzante.
Chi è short PUT puo' darsi che si sia coperto tempo addietro e sia neutrale sul mercato.
Per ovviare al problema della permanenza di strike non più attuali, Lei ritiene possa essere funzionale osservare non tanto il valore puntuale del rapporto tra posizioni aperte put/call quanto l'evoluzione nel tempo del rapporto? Questo potrebbe alleviare il problema di strike non più attuali perchè l'apertura di nuove posizioni andrebbe a cumularsi sul rapporto? Avremmo una serie storica giornaliera (ad esempio) di put/call ratio.

Quanto a quali scadenze e quali strike prendere: non pensa che considerare ITM non suggerisca nessuna aspettativa ma solo guadagni in essere? E tuttavia sicuramente mettere assieme scadenze diverse equivale a sommare mele a pere, credo, perchè si mettono assieme percezioni del rischio molto diverse. Lei che suggerisce?

Se si riuscisse a costruire un indicatore come uno stocastico qualunque, un RSI o che so io... Una specie di oscillatore, diciamo... Allora si potrebbero costruire due serie storiche con put/call ratio OTM con scadenza ravvicinata e con scadenza più lontana, diagrammarle come oscillatori e operare sulle divergenze. Che ne pensa? Senza remore se deve dirmi che ho sparato solo stupidate, La prego :D
 
L'unica cosa certa nel campo delle opzioni è che i nostri calcoli sono sempre sbagliati. E' un mondo convenzionale, dove ci si è sposati la causa della lognormalità della distribuzione delle probabilità. Il che non è.

Se non le dobbiamo tradare poco male, le usiamo come test di aspettative di eventi futuri. Il che è anch'esso un errore, ma è minore. E gode comunque del principio mandria. Sono in molti a seguire il call/put ratio. Non lo fanno perchè glielo ha prescritto il medico-

Gli strike con OI ITM vanno ricompresi, a mio modo di vedere, perchè comunque denunciano le aspettative. Chi è in perdita di limare il loss, chi è in utile di incrementarlo. Oppure lo spread bid/ask è talmente ampio da penalizzare entrambe le parti che decidono di tirare avanti.

Le scadenze da tenere in conto sono le trimestrali canoniche piu' la mensile piu' vicina.

Si opera sulla media ponderata (scadenza per scadenza) dei put e dei call
dopo di che si fa la media. Otterremo una banda d'oscillazione Min Max + un target medio atteso su quella scadenza. I dati li trova sul sito borsa italiana.
Storici nisba. Esistono solo gli storici dei prezzi.


Su settembre abbiano un'attesa target a 22469 ( tra 20765 e 24173)
salvo smentite e cambiamenti di rotta.
 

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[...] Si opera sulla media ponderata (scadenza per scadenza) dei put e dei call
dopo di che si fa la media. Otterremo una banda d'oscillazione Min Max + un target medio atteso su quella scadenza. I dati li trova sul sito borsa italiana.
Storici nisba. Esistono solo gli storici dei prezzi. [...]

Mi scusi, temo di non aver compreso appieno il suggerimento: per ogni scadenza ho un ammontare di opzioni, come posso fare la media per ogni scadenza? Temo di non aver compreso qual è il termine da affiancare all'OI per attuare la ponderazione. A meno che il Suo suggerimento non fosse di ponderare gli strike con i volumi OI, nel qual caso la cosa mi tornerebbe di più... E confesso che la trovo molto interessante! Quindi ponderando le put ho la banda inferiore, e ponderando le call la banda superiore? E la media è il target ;)

Caro prof. Salviati: :bow: ...c'è sempre da imparare da Lei OK!
 
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