...eni

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Capirex85

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Un gran classico.;)

La trimestrale in parte deludente, Il forte storno del petrolio e il riacutizzarsi della crisi finanziaria hanno riportato le quotazioni a livelli interessanti.

Stamattina ho preso un chipettino a 19,07 euro.

Qualcun'altro la segue?:)
 
17/09/2008 15:45 - Eni: per Goldman Sachs è neutral mentre per Banca Akros è buy
Gli analisti di Goldman Sachs hanno valutato “neutral” il rating sul titolo Eni, con target price a 26 euro, mentre Banca Akros ha consigliato “buy” con prezzo obiettivo a 33 euro.
 
Certo che ci vuole un bel coraggio a stabilire un TP a 1 anno con un upside di più 35% e poi dare un giudizio neutral:D

Cmq questi giudizi e i relativi TP (che francamente in questo momento mi sembrano un pò esagerati...) valgono poco o nulla, al limite può essere interessante leggere il contenuto dei report se hai l'accesso e puoi postarli/linkarli.
 
Io ovviamente la seguo..dico ovviamente perchè secondo me è una delle migliori aziende quotate sul nostro listino.
 
Io l'ho dal 1995, le poche volte che l'ho venduta, ho rischiato di comprarla a prezzi piu' alti. E' l'unico titolo azionario "singolo" che ho in portafoglio, il resto sono etf.

Non posso piu' aumentare la % in portafoglio (che per me è il 5%), è un titolo ottimo per "cassettisti".

Ricordatevi che domani è ex-acconto dividendo
 
Ciao ragazzi:), è vero quando Nemo dice che ENI è una delle migliori sul nostro listino, ma questo è dovuto al fatto che il nostro listino fa cagare.

I dividendi danno gusto e hanno una certa rilevanza per i cassettisti, ma per il lungo periodo io terrei d'occhio Petrobras (PBR). Sarebbe l'Eni brasiliana, con un'impercettibile differenza, il Brasile ha una vagonata di petrolio sotto le chiappe e l'Italia no. La produzione di PBR continua a crescere quella di ENI ha perso spunto, questo è un fatto importante nel lungo termine.
Visto che entrambi hanno ADR al NYSE, spero di poter fare un confronto fra le due società, spero di trovare il tempo perchè è ricominciata l'università... :wall:
 
Ciao ragazzi:), è vero quando Nemo dice che ENI è una delle migliori sul nostro listino, ma questo è dovuto al fatto che il nostro listino fa cagare.

I dividendi danno gusto e hanno una certa rilevanza per i cassettisti, ma per il lungo periodo io terrei d'occhio Petrobras (PBR). Sarebbe l'Eni brasiliana, con un'impercettibile differenza, il Brasile ha una vagonata di petrolio sotto le chiappe e l'Italia no. La produzione di PBR continua a crescere quella di ENI ha perso spunto, questo è un fatto importante nel lungo termine.
Visto che entrambi hanno ADR al NYSE, spero di poter fare un confronto fra le due società, spero di trovare il tempo perchè è ricominciata l'università... :wall:


Bè certo.... in giro per il mondo ci sono petroliferi sicuramente migliori ma non tutti hanno la capacità e la voglia di seguire ad esempio una società brasiliana. Tenendo conto poi del rischio paese... cosa da non sottovalutare in sud america o ad esempio Russia.
Inoltre i dividendi dall'estero arrivano più che dimezzati mentre con Eni il tuo rendimento è di tutto rispetto.
 
Stanno aprendo nuovi impianti proprio in questi giorni...proprio in Italia. A qualcosa dovranno pur servire!
 
Ciao ragazzi:), è vero quando Nemo dice che ENI è una delle migliori sul nostro listino, ma questo è dovuto al fatto che il nostro listino fa cagare.

I dividendi danno gusto e hanno una certa rilevanza per i cassettisti, ma per il lungo periodo io terrei d'occhio Petrobras (PBR). Sarebbe l'Eni brasiliana, con un'impercettibile differenza, il Brasile ha una vagonata di petrolio sotto le chiappe e l'Italia no. La produzione di PBR continua a crescere quella di ENI ha perso spunto, questo è un fatto importante nel lungo termine.
Visto che entrambi hanno ADR al NYSE, spero di poter fare un confronto fra le due società, spero di trovare il tempo perchè è ricominciata l'università... :wall:

Condivido le tue osservazioni, molto probabilmente ci sono petroliferi più interessanti, ma la mia scelta è stata conservativa: ho scelto eni per la sua solidità finanziaria, per il fatto che essendo italiana i suoi pesanti dividendi non sono doppiamente tassati (senò sarebbe un salasso...) e perchè come dice nemo è più facile tenere sott'occhio il flusso di notizie legato a una società italiana.

E' giusto anche osservare però che le minori possibilità di crescita della produzione sono scontante nel prezzo del titolo. Il mercato già sconta una forte riduzione dell'utile nei prossimi anni.

Inoltre in questo periodo ci vuole la massima cautela con l'equity dei paesi emergenti... oltre al rischio paese i loro mercati finanziari sono molto più fragili e volatili: basta guardare le performance degli ultimi mesi dei vari indici cinesi, indiani, russi... il brasile ha perfomato meglio degli altri fino ad adesso ma potrebbe essere la prossima vittima della crisi economica che stiamo vivendo.

P.S: aspetto ansioso il confronto fra le 2 società;)
 
Condivido le tue osservazioni, molto probabilmente ci sono petroliferi più interessanti, ma la mia scelta è stata conservativa: ho scelto eni per la sua solidità finanziaria, per il fatto che essendo italiana i suoi pesanti dividendi non sono doppiamente tassati (senò sarebbe un salasso...) e perchè come dice nemo è più facile tenere sott'occhio il flusso di notizie legato a una società italiana.

E' giusto anche osservare però che le minori possibilità di crescita della produzione sono scontante nel prezzo del titolo. Il mercato già sconta una forte riduzione dell'utile nei prossimi anni.

Inoltre in questo periodo ci vuole la massima cautela con l'equity dei paesi emergenti... oltre al rischio paese i loro mercati finanziari sono molto più fragili e volatili: basta guardare le performance degli ultimi mesi dei vari indici cinesi, indiani, russi... il brasile ha perfomato meglio degli altri fino ad adesso ma potrebbe essere la prossima vittima della crisi economica che stiamo vivendo.

P.S: aspetto ansioso il confronto fra le 2 società;)

Eni è un buon compromesso.. magari crescerà meno di altre ma ti fa fare sonni più tranquilli.
 
Un paio di news interessanti:

In pratica la crescita della produzione è indirettamente proporzionale al prezzo del petrolio.

Eni sees output growth of 3.6 pct at $90/bbl oil

LONDON, Sept 18 (Reuters) - Italian oil major Eni (ENI.MI: Quote, Profile, Research, Stock Buzz) said it expects to increase production of oil and gas by 3.6 percent per annum between 2007 and 2011 if oil prices average $90 per barrel.

In a presentation to analysts published on its website, Eni said growth would be 3.0 percent if oil averages $120/bbl.

Eni said it expects to be producing 150,000 barrels of oil per day in the fourth quarter of 2012 at its Kashagan oil field in Kazakhstan. Many investors feared output had been pushed back until 2014
. (Reporting by Tom Bergin; Editing by David Holmes)
 
L'articolo seguente da qualche informazione in più e spiega il perchè della riduzione della criscita dell'output se il prezzo del petrolio continua ad aumentare.

UPDATE 2-Eni says targeting Kashagan startup in 2012


LONDON, Sept 18 (Reuters) - Italian oil major Eni (ENI.MI: Quote, Profile, Research, Stock Buzz) said it plans to start production at the Kashagan field in 2012 despite previously announced delays which led many investors to fear output could slip to 2014.

Eni told analysts in a presentation in Kazakhstan it was aiming for production of 150,000 barrels per day (bpd) from the fourth quarter of 2012
, according to slides published on the company's website.

"This is a high-level positive for Eni albeit there will still be some sceptics," Jason Kenney, an oil analyst with ING who was at the presentation, said in an email.

Nonetheless, Eni's shares closed down 4.24 pct at 18.263 euros, compared with a 1 percent fall in the DJ Stoxx European oil and gas sector index .

A spokeswoman for Eni confirmed the 2012 startup target.

Kashagan is the largest oil discovery in around 35 years, and at peak output should produce 1.2 million bpd but the freezing temperatures at its Caspian location and complex geology has led to massive budget increases and delays.


In June, Kazakhstan and the consortium of Western oil companies developing the field agreed to put off the start of production to 2013 from 2011. The partners had originally targeted a 2005 startup.

In September Tumir Kulibayev, head of the influential KazEnergy association, told an energy conference production was more likely to start in 2014.

Eni said despite the rising costs at the project extraction costs at Kashagan would be below industry averaged. Lifting costs are expected to be $4.60/barrel compared with an average lifting cost of $7.60-$11.10/bbl for the oil majors.


The Kashagan consortium includes Eni (ENI.MI: Quote, Profile, Research, Stock Buzz), Royal Dutch Shell Plc (RDSa.L: Quote, Profile, Research, Stock Buzz), Exxon Mobil Corp (XOM.N: Quote, Profile, Research, Stock Buzz), Total (TOTF.PA: Quote, Profile, Research, Stock Buzz), ConocoPhillips (COP.N: Quote, Profile, Research, Stock Buzz), Kazakh state oil company KazMunaiGas [KMG.UL] and Japan's Inpex Holdings Inc (1605.T: Quote, Profile, Research, Stock Buzz).

Eni added in its presentation it was aiming for average annual growth of 3.6 percent from 2007 to 2011, although this rate would drop to 3 percent if prices averaged $120/bbl.

Under ENI's production sharing contracts the company is entitled to fewer barrels from projects if prices rise. (Editing by David Holmes and Sue Thomas)
 
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da milano finanza

!!
 

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Dici che è prudente?
Indebitamento finanziario netto a 16 miliardi di euro, anche Petrobras ha un indebitamento finanziario netto di 16 miliardi, ma in dollari! :p

Cmq adesso posto il confrontone fatto mano con tanta mestizia del sottoscritto! :D
 
Ecco il raffronto Eni - Petrobras! Non c'è trippa per gatti! :)

Cresce più in fretta ed è meno indebitata e c'è da considerare che viene da un rimbalzo di 10$!! :eek::eek:

Faccio una legenda in caso servisse a qualcuno:
H1 EPS= Utile per azione dell'ADR per la prima metà del 2008
PE 2008*= Calcolato presupponendo utili per la seconda metà del 2008 uguali a quelli della prima metà
P/B= Price/Book
Debt Equity= Totale passività / Patrimonio Netto , sotto 1 è meglio
Current Ratio= Attività correnti / passività correnti, sopra 1 è meglio
H1 Rev Growth= Crescità ricavi prima metà del 2008 rispetto alla prima metà 2007
H1 Operating Growth= Crescità utile operativo prima metà 2008 rispetto alla prima metà 2007
Operating Margin= Percentuale di ricavi tramutati in utile operativo prima metà 2008
H1 Margin Growth= Crescità percentuale di ricavi tramutati in utile operativo fra prima metà 2007 e 2008
H1 EV Growth= Crescità dell'enterprise value prima metà 2008
H1 Equity Growth= Crescità patrimonio netto prima metà 2008

;)
 

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  • petrobrasvsenife0.jpg
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Beh, Eni in un portafoglio azionario credo che non possa mancare......parliamo pero' di titoli ciclici....pazienza...nel frattempo 2 dividendi l'anno.....
 
Ciao ragazzi:), è vero quando Nemo dice che ENI è una delle migliori sul nostro listino, ma questo è dovuto al fatto che il nostro listino fa cagare.

I dividendi danno gusto e hanno una certa rilevanza per i cassettisti, ma per il lungo periodo io terrei d'occhio Petrobras (PBR). Sarebbe l'Eni brasiliana, con un'impercettibile differenza, il Brasile ha una vagonata di petrolio sotto le chiappe e l'Italia no. La produzione di PBR continua a crescere quella di ENI ha perso spunto, questo è un fatto importante nel lungo termine.
Visto che entrambi hanno ADR al NYSE, spero di poter fare un confronto fra le due società, spero di trovare il tempo perchè è ricominciata l'università... :wall:

hai detto bene......:D

al di fuori di eni e forse enel.....:o

il ns listino fa proprio cagare....:'(
 
Dici che è prudente?
Indebitamento finanziario netto a 16 miliardi di euro, anche Petrobras ha un indebitamento finanziario netto di 16 miliardi, ma in dollari! :p

Cmq adesso posto il confrontone fatto mano con tanta mestizia del sottoscritto! :D

Se paragonato alla sua capacità di generare cassa, l'indebitamento di eni si può considerare prudenziale.

Il debt/equity in realtà è attorno a 0,4... occhio con i dati.:D
Resta il fatto che è abbastanza inutile come multiplo in quanto generalmente non è un buon indicatore di struttura finanziaria equilibrata e sostenibile.
Non è vero che è per forza un bene se è sotto a 1, potrei portati come esempio lamapante GE, che con la sua enorme capacità di generare flussi di cassa nel tempo può tranquillamente sopportare indebitamenti molto più elevati.
Quello che conta è soltanto la capacità reddituale e di generare cassa.

Come diceva qualche mese fa Aerodinamik, l'analisi fondamentale non va meccanizzata. Ogni impresa è un mondo a se e l'approccio: questo parametro deve essere superiore a tot, questo inferiore a tot, quest'altro uguale a tot è quanto di più sbagliato ci possa essere.

Fatte queste premesse... anche Petrobras sembra interessante... diciamo che è un investimento più rischioso che potrebbe premiare di più nel lungo. Ma non dimentichiamo che in questo caso c'è anche il rischio di cambio e la doppia tassazione dei dividendi, che possono generare effetti non trascurabili.
 
Se paragonato alla sua capacità di generare cassa, l'indebitamento di eni si può considerare prudenziale.

Il debt/equity in realtà è attorno a 0,4... occhio con i dati.:D
Resta il fatto che è abbastanza inutile come multiplo in quanto generalmente non è un buon indicatore di struttura finanziaria equilibrata e sostenibile.
Non è vero che è per forza un bene se è sotto a 1, potrei portati come esempio lamapante GE, che con la sua enorme capacità di generare flussi di cassa nel tempo può tranquillamente sopportare indebitamenti molto più elevati.
Quello che conta è soltanto la capacità reddituale e di generare cassa.

Oddio non mi pare di aver sbagliato il debt/equity! :mmmm:
Ho preso la relazione semestrale 2008, totale passività/patrimonio netto!! Viene 1,58!!
Io penso sia utile, comunque ho messo anche il current ratio che è la stabilità finanziaria sul breve. Non volevo dare come valore statico 1, era solo per dire che più basso è meglio è, invece il current ratio più alto è meglio è.
GE è un esempio un po' complesso, perchè ha dentro anche da sezione finanziaria grande!
Per quanto la capacità reddituale di generare cassa, se vedi il cash flow dall'attività caratteristica di Eni è quasi invariato, invece quello di Petrobras è in crescita.
I dati li ho presi sul sito dell'Eni, e Petrobras qui sul Nyse:http://secfilings.nyse.com/filing.php?doc=1&attach=ON&ipage=5867744&rid=12
Anche i rispettivi annual report formato 20F della SEC evidenziano un tasso di crescita diverso tra le due società; oltre al fatto che Petrobras continua a scoprire nuovi pozzi e questo è molto importante per il lungo.
Come hai detto tu PBR è più rischiosa per il cambio, anche se l'attività economica brasiliana è molto più vivace di quella italiana. I dividendi restano un punto fermo a favore di Eni. :yes:
 
Oddio non mi pare di aver sbagliato il debt/equity! :mmmm:
Ho preso la relazione semestrale 2008, totale passività/patrimonio netto!! Viene 1,58!!
Io penso sia utile, comunque ho messo anche il current ratio che è la stabilità finanziaria sul breve. Non volevo dare come valore statico 1, era solo per dire che più basso è meglio è, invece il current ratio più alto è meglio è.
GE è un esempio un po' complesso, perchè ha dentro anche da sezione finanziaria grande!
Per quanto la capacità reddituale di generare cassa, se vedi il cash flow dall'attività caratteristica di Eni è quasi invariato, invece quello di Petrobras è in crescita.
I dati li ho presi sul sito dell'Eni, e Petrobras qui sul Nyse:http://secfilings.nyse.com/filing.php?doc=1&attach=ON&ipage=5867744&rid=12
Anche i rispettivi annual report formato 20F della SEC evidenziano un tasso di crescita diverso tra le due società; oltre al fatto che Petrobras continua a scoprire nuovi pozzi e questo è molto importante per il lungo.
Come hai detto tu PBR è più rischiosa per il cambio, anche se l'attività economica brasiliana è molto più vivace di quella italiana. I dividendi restano un punto fermo a favore di Eni. :yes:

Ah ecco. Il debt equity io lo calcolo come posizione finanziaria netta/patrimonio netto.

Non è per forza detto che più è basso meglio è. L'obiettivo è minimizzare il costo del capitale trovando il giusto compromesso tra debito e mezzi propri.

E' vero quello che dici sulle prospettive di crescita della redditività e del cash flow. E' anche vero che i prezzi delle 2 società scontano già questo: 1 euro di cash flow di Eni costa meno di 1 euro di cash flow di Petrobras. Questo in parte compensa questa differenza di crescita.
 
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