Titoli Growth

mik9.6

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22/11/15
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Salve,
scusate se apro un'altra discussione ( se non posso scusatemi), però ho visto che quella relativa alle aziende sottovalutate ha avuto un minimo di seguito.
Come sapete io sto studiando da poco tempo l'analisi fondamentale ed essendo giovane obiettivamente non ho una somma adeguata per iniziare ad investire, quindi prima di dedicarmi unicamente agli investimenti dovrò di sicuro fare altro ( anche perchè non credo che in Italia esistano degli Hedge Found all'americana in cui iniziare a lavorare ) ; detto questo mi concentro sullo studio dei vari sistemi fondamentali ( e ogni tanto anche una lezioncina di analisi tecnica me la ripeto...anche perchè passo un bel pò di tempo con grafici e bilanci davanti ) .
Ho denotato che le aziende Value ( esclusi gli ultimi 9 anni ) danno vita a performance migliori dei titoli Growth..ovviamente questo avviene nel lungo periodo.
Per chi inizia ad investire con una somma tutto sommato bassa puntare sul value secondo me non è però l'ideale ( almeno questo è quello che ho dedotto ) e conviene puntare su determinati titoli Growth;
Per fare un'esempio ( anche se parliamo di aziende di settori completamente diversi ) , la mia amata Cato Corporation ( azienda value ) da un prezzo di 24 € è scesa a 22 € ad azione, sono sicuro che nel giro di 5 anni risalirà almeno fino a quota 38 € ad azione, mentre un'azienda come apple ( possiamo dire essere Growth? ) è passata da un prezzo ad azione di 136 € ad uno odierno di 143 € ...ora nel lungo periodo non avendo la sfera magica con i titoli growth è più difficile prevedere quando avverrà la fine del mercato Bullish ma di sicuro per chi inizia con un capitale "ristretto" i titoli Growth danno ( a patto di assumersi dei rischi maggiori ) dei risultati migliori...forse nel lungo periodo il value sarà più performante, ma nel breve periodo ( utile ad un incremento del proprio capitale ) i titoli Growth sono ( o almeno questo ho dedotto ) da preferire, specie per chi inizia ad investire con un capitale "ristretto" ... aggiungerò in seguito dei titoli Growth...sperando che non vi annoi e che partecipiate alla discussione... alla fin fine come dico sempre io ... La cultura è sapere e il sapere è potere !!
Grazie e scusate se vi rompo ;) .
 
Difficile vederci qualcosa di growth in Apple onestamente :D.

Anzi, è forse uno dei titolo più agli antipodi del concetti di growth attualmente.

Lo dice uno che ne ha comprato un pò 1 anno fa proprio come investimento value (era a 10x PE all'epoca). E ovviamente non avevo nessuno aspettativa di elevata crescita degli utili, anzi dovendo scommettere avrei scommesso gli utili sarebbero scesi un pò.

Devi spiegarci cosa intendi per value e per growth, perchè mi sa che abbiamo definizioni differenti.
 
Le aziende value le cerco secondo i principi di Ben Graham e un'azienda che rispecchia tutti i principi del Padre del value è senza dubbio la cato corporation;
mentre per quanto riguarda le aziende growth, intendo , quelle aziende con alti rendimenti e crescita ( quindi non aziende da acquistare dopo un mercato orso come invece avviene con il value, ma acquistare aziende che crescono molto in settori come quello tecnologico e puntando sui dati del passato per indicare una crescita futura ) .
Per cercare queste aziende non vorrei utilizzare dei sistemi complessi per un motivo molto semplice, quando mi presentai sul forum spiegai d'aver studiato l'analisi tecnica per più di un'anno e i sistemi più complessi dell'analisi tecnica erano quelli più fallimentari, mentre un sistema semplice come quello di Darvas ( Darvas Box ) che consiste nell'acquisto di titoli in forte crescita dopo un nuovo massimo a 52 settimane ( non appena il titolo fuoriesce dal box ) risulta funzionare bene nonostante sia un sistema semplice;
ora per cercare le aziende growth vorrei basarmi su pochi indicatori molto semplici da calcolare ( diciamo che in realtà sono tutti facili da calcolare perchè basta cercarli sui vari siti di finanza :D ( anche se a volte non sono precisissimi ) ) e come già detto devono indicare la crescita dell'azienda e il rendimento.
Indicatori di rendimento, come per esempio : ROE-ROI-ROA ecc... e per quanto riguarda la crescita basarci sugli EPS ( utili per azione ) , fatturato e utile netto degli ultimi 5 anni ( tutti e 3 in forte crescita ) ;
un'altra cosa importante e opposta al value dovrebbe essere quella di cercare titoli con pochi dividendi distribuiti e molti soldi reinvestiti nel business.
Questi titoli di solito hanno P/E e P/BV piuttosto alto, ma da quello che ho visto non sono alti questi indicatori a causa della sopravvalutazione ma bensì lo sono a causa della forte crescita e conseguenti aspettative positive;
un'indicatore non presente ma che potremmo " ideare " noi è un'indicatore che vada a rapportare il ROE con il P/E... se la differenza è importante questo significa che il titolo non è sopravvalutato ma gode semplicemente di aspettative positive, viceversa si rischia di beccare un titolo sopravvalutato....pensate a quando s'inizio a parlare di P/E per la prima volta...sapete che scetticismo?! lo stesso che provate voi ora nel pensare che un ***** voglia rapportare il ROE al P/E!

Mi rendo conto che ai vostri occhi questo sembri un buon inizio per bruciare un portafoglio, ma esistono delle demo utili a testare nuove soluzioni ( in realtà non ci servirebbe una demo...basta carta e penna per annotarsi i movimenti settimanali dei classici titoli value rapportati con quelli che proveremmo a cercare noi e aggiungerci gli eventuali dividendi ) .

Fatemi sapere cosa ne pensate.. :) .
 
Le aziende value le cerco secondo i principi di Ben Graham e un'azienda che rispecchia tutti i principi del Padre del value è senza dubbio la cato corporation;
mentre per quanto riguarda le aziende growth, intendo , quelle aziende con alti rendimenti e crescita ( quindi non aziende da acquistare dopo un mercato orso come invece avviene con il value, ma acquistare aziende che crescono molto in settori come quello tecnologico e puntando sui dati del passato per indicare una crescita futura ) .
Per cercare queste aziende non vorrei utilizzare dei sistemi complessi per un motivo molto semplice, quando mi presentai sul forum spiegai d'aver studiato l'analisi tecnica per più di un'anno e i sistemi più complessi dell'analisi tecnica erano quelli più fallimentari, mentre un sistema semplice come quello di Darvas ( Darvas Box ) che consiste nell'acquisto di titoli in forte crescita dopo un nuovo massimo a 52 settimane ( non appena il titolo fuoriesce dal box ) risulta funzionare bene nonostante sia un sistema semplice;
ora per cercare le aziende growth vorrei basarmi su pochi indicatori molto semplici da calcolare ( diciamo che in realtà sono tutti facili da calcolare perchè basta cercarli sui vari siti di finanza :D ( anche se a volte non sono precisissimi ) ) e come già detto devono indicare la crescita dell'azienda e il rendimento.
Indicatori di rendimento, come per esempio : ROE-ROI-ROA ecc... e per quanto riguarda la crescita basarci sugli EPS ( utili per azione ) , fatturato e utile netto degli ultimi 5 anni ( tutti e 3 in forte crescita ) ;
un'altra cosa importante e opposta al value dovrebbe essere quella di cercare titoli con pochi dividendi distribuiti e molti soldi reinvestiti nel business.
Questi titoli di solito hanno P/E e P/BV piuttosto alto, ma da quello che ho visto non sono alti questi indicatori a causa della sopravvalutazione ma bensì lo sono a causa della forte crescita e conseguenti aspettative positive;
un'indicatore non presente ma che potremmo " ideare " noi è un'indicatore che vada a rapportare il ROE con il P/E... se la differenza è importante questo significa che il titolo non è sopravvalutato ma gode semplicemente di aspettative positive, viceversa si rischia di beccare un titolo sopravvalutato....pensate a quando s'inizio a parlare di P/E per la prima volta...sapete che scetticismo?! lo stesso che provate voi ora nel pensare che un ***** voglia rapportare il ROE al P/E!

Mi rendo conto che ai vostri occhi questo sembri un buon inizio per bruciare un portafoglio, ma esistono delle demo utili a testare nuove soluzioni ( in realtà non ci servirebbe una demo...basta carta e penna per annotarsi i movimenti settimanali dei classici titoli value rapportati con quelli che proveremmo a cercare noi e aggiungerci gli eventuali dividendi ) .

Fatemi sapere cosa ne pensate.. :) .

Appunto Apple di sicuro non è un'azienda che può dare grandi aspettattive di crescita degli utili, anche solo per una questione puramente matematica.

Cmq alla fine non c'è una separazione netta tra le varie strategie, te ne faccio un riepilogo:


1) "Pure value" (alla Graham): il valore di liquidazione è maggiore del prezzo di mercato.

2) "Deep value": Prezzi economici (PE o altri indicatori di costo vs prezzo) e alta diversificazione.

3) "Quantity value" (vedi "little book that beat the market"): Prezzi economici + qualità del business (solo analisi quantitativa), alta diversificazione.

4) "Quality value" (alla Buffett): Prezzi economici + qualità del business (analisi quantitativa + qualitativa), bassa diversificazione.


Quello che stai cercando di fare è la 3). Puoi leggerti il libro indicato a riguardo, ma tieni conto che a) questa strategia richiede alta diversificazione b) il ROE è utile ma ti nasconde il rischio/effetto dato dall'indebitamento.
 
Appunto Apple di sicuro non è un'azienda che può dare grandi aspettattive di crescita degli utili, anche solo per una questione puramente matematica.

Cmq alla fine non c'è una separazione netta tra le varie strategie, te ne faccio un riepilogo:


1) "Pure value" (alla Graham): il valore di liquidazione è maggiore del prezzo di mercato.

2) "Deep value": Prezzi economici (PE o altri indicatori di costo vs prezzo) e alta diversificazione.

3) "Quantity value" (vedi "little book that beat the market"): Prezzi economici + qualità del business (solo analisi quantitativa), alta diversificazione.

4) "Quality value" (alla Buffett): Prezzi economici + qualità del business (analisi quantitativa + qualitativa), bassa diversificazione.


Quello che stai cercando di fare è la 3). Puoi leggerti il libro indicato a riguardo, ma tieni conto che a) questa strategia richiede alta diversificazione b) il ROE è utile ma ti nasconde il rischio/effetto dato dall'indebitamento.

In realtà io sto cercando di mettere in atto una strategia sui rendimenti e utili principalmente per puntare su aziende con una crescita nel medio-lungo periodo più che nel lungo-lunghissimo periodo...ma non cerco una diversificazione enorme del portafoglio.
Un'altra soluzione potrebbe essere una simil buffett ma con uno spostamento dei valori, mi spiego meglio, Buffett afferma d'investire per 85 % alla Graham e 15 % alla Fisher...potremmo provare a spostare i valori degli investimenti verso un 60 % Value e 40% sugli alti rendimenti, questo perchè basarsi unicamente sul "Pure Value" da dei risultati interessati ma sul lunghissimo periodo.
 
Ultima modifica:
In realtà io sto cercando di mettere in atto una strategia sui rendimenti e utili principalmente per puntare su aziende con una crescita nel medio-lungo periodo più che nel lungo-lunghissimo periodo...ma non cerco una diversificazione enorme del portafoglio.
Un'altra soluzione potrebbe essere una simil buffett ma con uno spostamento dei valori, mi spiego meglio, Buffett afferma d'investire per 85 % alla Graham e 15 % alla Fisher...potremmo provare a spostare i valori degli investimenti verso un 60 % Value e 40% sugli alti rendimenti, questo perchè basarsi unicamente sul "Pure Value" da dei risultati interessati ma sul lunghissimo periodo.

Grazie, tutti vogliono puntare su società che crescono tanto ed il prima possibile, non è questo il punto. Il punto è che criteri usi per arrivare alle tue conclusioni.

Ripetiamo i tuoi criteri: 1) costo basso in termini di PE, 2) qualità del business in termini di ROE, ROA, ROIC, 3) bassa diversificazione, 4) no analisi qualitativa.

Questi 4 criteri definiscono la tua strategia. Posso dirti che con Buffett non c'entra molto poichè non vi è alcun elemento d'analisi qualitativa (vantaggi competitivi, caratteristiche del settore etc.).

Mi sembra si avvicini in qualche modo a quella di Greenblatt invece, anche per orizzonte temporale (lui ribilancia ogni anno se ricordo bene). L'unica differenza è che lui usa alta diversificazione. Ed effetivamente senza analisi qualitativa è difficile non diversificare.
 
Grazie, tutti vogliono puntare su società che crescono tanto ed il prima possibile, non è questo il punto. Il punto è che criteri usi per arrivare alle tue conclusioni.

Ripetiamo i tuoi criteri: 1) costo basso in termini di PE, 2) qualità del business in termini di ROE, ROA, ROIC, 3) bassa diversificazione, 4) no analisi qualitativa.

Questi 4 criteri definiscono la tua strategia. Posso dirti che con Buffett non c'entra molto poichè non vi è alcun elemento d'analisi qualitativa (vantaggi competitivi, caratteristiche del settore etc.).

Mi sembra si avvicini in qualche modo a quella di Greenblatt invece, anche per orizzonte temporale (lui ribilancia ogni anno se ricordo bene). L'unica differenza è che lui usa alta diversificazione. Ed effetivamente senza analisi qualitativa è difficile non diversificare.


Allora criteri:
1) P/E inferiore a 15
2) P/BV inferiore a 1.5
Se un titolo rispetta solo uno dei parametri sopra elencati li moltiplico e verifico che il risultato sia inferiore a 22.5
3) E/P doppio rispetto alle obbligazioni societarie con rating AAA
4) EPS positivo
5) Current Ratio superiore ad 1
6) Margine di Sicurezza di almeno il 25% ( da usare non solo per l'ingresso ma soprattutto per la vendita del titolo al raggiungimento dell'incrocio tra prezzo e valore )

Questo servirebbe per la parte Value.

Ora bisognerebbe inserirci degli indicatori per indicare il rendimento del titolo come il ROIC oppure il ROA o il ROE ... secondo me il risultato non sarebbe negativo ...
 
Allora criteri:
1) P/E inferiore a 15
2) P/BV inferiore a 1.5
Se un titolo rispetta solo uno dei parametri sopra elencati li moltiplico e verifico che il risultato sia inferiore a 22.5
3) E/P doppio rispetto alle obbligazioni societarie con rating AAA
4) EPS positivo
5) Current Ratio superiore ad 1
6) Margine di Sicurezza di almeno il 25% ( da usare non solo per l'ingresso ma soprattutto per la vendita del titolo al raggiungimento dell'incrocio tra prezzo e valore )

Questo servirebbe per la parte Value.

Ora bisognerebbe inserirci degli indicatori per indicare il rendimento del titolo come il ROIC oppure il ROA o il ROE ... secondo me il risultato non sarebbe negativo ...

Ad esempio puoi aggiungere ROIC almeno 10%.

Ma mi sembra tu stia applicando un pò ciecamente i requisiti di Graham: P/BV a cosa ti serve se il tuo scopo non è prepararti per una possibile liquidazione degli asset societari? Anzi società con alto book value tendono ad avere bassi ROIC proprio perchè il book value è dato perlopiù da tangible assets.

Poi ripeto, se guardi solo agli indicatori quantitativi ti conviene aver un portafoglio ben diversificato imho.
 
Allora criteri:
1) P/E inferiore a 15
2) P/BV inferiore a 1.5
Se un titolo rispetta solo uno dei parametri sopra elencati li moltiplico e verifico che il risultato sia inferiore a 22.5
3) E/P doppio rispetto alle obbligazioni societarie con rating AAA
4) EPS positivo
5) Current Ratio superiore ad 1
6) Margine di Sicurezza di almeno il 25% ( da usare non solo per l'ingresso ma soprattutto per la vendita del titolo al raggiungimento dell'incrocio tra prezzo e valore )

Questo servirebbe per la parte Value.

Ora bisognerebbe inserirci degli indicatori per indicare il rendimento del titolo come il ROIC oppure il ROA o il ROE ... secondo me il risultato non sarebbe negativo ...

:D

bisognerebbe pure "inserire" l'acquisto di una delorean e tornare all' america del 1965...magari funziona cosi :o
 
Innanzitutto vi ringrazio per i consigli anche perchè siete molto più esperti di me e in parte concordo con Aero perchè utilizzando quei criteri si perdono molti movimenti di aziende che vengono scartate dalla selezione a causa della rigidità data dai criteri stessi.
 
Allora criteri:
1) P/E inferiore a 15
2) P/BV inferiore a 1.5
Se un titolo rispetta solo uno dei parametri sopra elencati li moltiplico e verifico che il risultato sia inferiore a 22.5
3) E/P doppio rispetto alle obbligazioni societarie con rating AAA
4) EPS positivo
5) Current Ratio superiore ad 1
6) Margine di Sicurezza di almeno il 25% ( da usare non solo per l'ingresso ma soprattutto per la vendita del titolo al raggiungimento dell'incrocio tra prezzo e valore )

Questo servirebbe per la parte Value.

Ora bisognerebbe inserirci degli indicatori per indicare il rendimento del titolo come il ROIC oppure il ROA o il ROE ... secondo me il risultato non sarebbe negativo ...

:D

bisognerebbe pure "inserire" l'acquisto di una delorean e tornare all' america del 1965...magari funziona cosi :o

Innanzitutto vi ringrazio per i consigli anche perchè siete molto più esperti di me e in parte concordo con Aero perchè utilizzando quei criteri si perdono molti movimenti di aziende che vengono scartate dalla selezione a causa della rigidità data dai criteri stessi.

Ma infatti senza offesa però certe cose esistono solo sui libri e nella pura teoria. E' roba preistorica. Il mercato è ben altra cosa. Applicare in modo asettico numeri e fondamentali a mio parere è un grande errore. Anche perché vi sono aziende che trattano a P/E ben sopra le 15 volte o ben sopra l'unità per quanto riguarda il P/B. Però hanno offerto rendimenti niente male vedi Moncler tanto per dirne uno che sta sui massimi.

Io contestualizzerei sicuramente la questione e non mi fermerei ad un numero e quello che è certo non prenderei solo il P/E o il P/B perché basta un nulla per stravolgere il market multiple. Si è parlato degli intangibles (ma non solo) per il P/B. Molte aziende hanno in pancia assets e quant'altro tanto per "gonfiare" il bilancio. Per non parlare poi degli utili, bisogna vedere quale è la fonte, se sono ripetibili ecc... ecc.... fanno parte del core business o no ? ecc... ecc.. Tante volte vedi utili esorbitanti ma derivano per la maggiore da gestioni finanziarie, disinvestimento di assets e via dicendo. Oppure vedi P/E sottozero ma la redditività è assai scarsina o i volumi sono da mercato delle pulci.

Questi sono solo alcuni tra le migliaia di accorgimenti da implementare. Ridurre il tutto ad un panel di indicatori con condizione se è maggiore o se è minore su cui ci si basa per le scelte dell'investimento è assai riduttivo e rigido. Il mercato oggigiorno è flessibilità massima. E io consiglierei di adottare più metodologie e strategie nel contempo. Da quanto ho seguito le indicazioni di AT (per lo più per il timing) il mio trading system basato soprattutto sui fondamentali ne ha giovato parecchio.
 
Innanzitutto vi ringrazio per i consigli anche perchè siete molto più esperti di me e in parte concordo con Aero perchè utilizzando quei criteri si perdono molti movimenti di aziende che vengono scartate dalla selezione a causa della rigidità data dai criteri stessi.

guarda, i criteri che hai scritto...(tutti presi dall'intelligent investor) oramai devono servirti come punto di partenza per farti una idea di quello che potresti fare...
il mondo (finanziario) nell'era di graham era molto diverso da quello di oggi
 
guarda, i criteri che hai scritto...(tutti presi dall'intelligent investor) oramai devono servirti come punto di partenza per farti una idea di quello che potresti fare...
il mondo (finanziario) nell'era di graham era molto diverso da quello di oggi

Vorrei paragonare il rendimento di un paio di aziende alla "Graham" con un paio di aziende che invece selezionerei attraverso altri criteri quali :
ROE
ROI
DIVIDENT YIELD
E/P
EPS
CRESCITA EPS A 5 ANNI

per poi verificare nello stesso lasso di tempo quale sistema renda meglio.
 
Vorrei paragonare il rendimento di un paio di aziende alla "Graham" con un paio di aziende che invece selezionerei attraverso altri criteri quali :
ROE
ROI
DIVIDENT YIELD
E/P
EPS
CRESCITA EPS A 5 ANNI

per poi verificare nello stesso lasso di tempo quale sistema renda meglio.

:mmmm:

?

e qual'è la differenza? sono sempre due metodi basati sui "ratios".
 
cambiano però i titoli scelti... ovviamente è una pseudo idea forse sbagliata
 
cambiano però i titoli scelti... ovviamente è una pseudo idea forse sbagliata

Come detto non stai inventando nulla di nuovo, le strategie son state provate un pò tutte.

Basarsi solo sui ratios può andar bene, se capisci cosa stai facendo e non fai semplicemente un collage di teorie.

Ad esempio devi tener conto che gli indicatori di Graham sono delineati per individuare aziende con prezzo di liquidazione potenziale > prezzo acquisto.
Il principio generale di cercare un margine di sicurezza è sempre valido ed è uno dei grandi insegnamenti di Graham, ma il modo in cui Graham se lo procura è un pò figlio del suo tempo.

Inoltre cercherei di limitare gli indici a 2/3 massimo e ovviamente, insisto, hai bisogno di tenere un numero abbastanza elevato di titoli in portafoglio (>15/20?). I ratios funzionano, quando funzionano, su un campione abbastanza grande.
 
sono abbastanza d'accordo su quanto detto da michele e bullshare...

inoltre, è vera una cosa su graham, ed era che il suo famoso "margine di sicurezza" era praticamente "fornito" dalla possibilità di agire come grosso azionista se necessario...da qui il suo incessante interesse in cercare aziende (sopratutto piccole e oscure azienducce sconosciute ai più) che potessero essere trovate a prezzi di mercato inferiori al valore di liquidazione (la maggior parte delle volte...lui, attraverso il suo fondo, rastrellava abbastanza azioni da diventare azionista di controllo di queste piccole aziende, obbligando poi la dirigenza a liquidare il business se le cose non andavano per il verso giusto...strategia che buffett ha imparato benissimo a i suoi inizi e che le ha fruttato abbastanza profitti)...opportunità queste che oggi non esistono più...
incluso c'e un passaggio sul libro (non ricordo la pagina) dove lui riconosce questo fatto e dice testualmente che...fino al 1957 quelle opportunità erano abbondanti ma nel mercato di fine 60, inizi 70 non esistevano piu...

bisogna ricordare però, che all'epoca (anni 40, 50) queste aziende (la maggior parte) NON ERANO in evidente difficoltà, e molte di loro macinavano pure "utili"...bensi, erano "aberrazioni di mercato" che si potessero trovare a quei prezzi...nemmeno lo stesso graham seppe mai spiegare il "perchè" di questo...

(attenzione) un'altro mito da sfattare è quello che succede oggi ai più (novizi e non) che seguono queste strategie datate...
ed è che molti "meccanizzano" il processo di selezione titoli in questi modi (con i "ratios", ecc...) e poi...una volta con i titoli in portafoglio (credendo di aver trovato l'albero di banconote), si convincono che questi "automaticamente" devono iniziare a salire...o "performare"... come se i titoli stessero solo "aspettando" loro per iniziare la loro corsa :o
è una grandissima fonte di delusione per i più...
 
Ultima modifica:
...
molti "meccanizzano" il processo di selezione titoli in questi modi (con i "ratios", ecc...) e poi...una volta con i titoli in portafoglio (credendo di aver trovato l'albero di banconote), si convincono che questi "automaticamente" devono iniziare a salire...o "performare"... come se i titoli stessero solo "aspettando" loro per iniziare la loro corsa :o
è una grandissima fonte di delusione per i più...

Concordo al 100%.
Infatti sto testando un ptf virtuale proprio in questa sezione con una selezione "meccanica"...
I risultati, nella media, sono ben al di sotto di un semplice etf che segue l'indice di riferimento.
 
Concordo al 100%.
Infatti sto testando un ptf virtuale proprio in questa sezione con una selezione "meccanica"...
I risultati, nella media, sono ben al di sotto di un semplice etf che segue l'indice di riferimento.

Diciamo che i ratios senza un'analisi qualitativa del business restano abbastanza approssimativi.

E più l'analisi sulla singola azienda è approssimativa più si dovrebbe diversificare a rigor di logica.

L'approccio di Buffett va molto sullo studio approfondito di ogni singolo business e richiede quindi una certa concentrazione, all'estremo opposto vi è invece il "deep value" investing che si basa solo su ratios.

Personalmente sono attratto maggiormente dal primo stile (forse come molti a causa del carisma di Buffett?), ma terrei in considerazione anche il secondo (l'applicazione meccanica dei ratios va bene, non va bene non capire a fondo cosa significhino).
 
Vi faccio una domanda per capire meglio e perché avete molta piu' esperienza di me.
Io sto applicando piu' o meno i requisiti elencati da mik e quindi p/e inferiore a 15, dividendo stabile e in aumento negli ultimi 10/20 anni, attività correnti almeno il doppio delle passività correnti e possibilmente attività correnti > o = al totale delle passività, debito basso, aumento dell'eps e non un bilancio negativo negli ultimi 10/20 anni...non pensate che un'azienda con queste caratteristiche, al di là dell'analisi del singolo business, abbia già delle ottime caratteristiche per essere scelta?
 
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