in italiano sciruamente no, alla Columbia l' "erede" di Graham è Bruce Greenwald di cui puoi leggere "Value investing from Graham to Buffett and beyond" che però non è un vero grahmiano
in italia sono discepoli del Value investing un Moratti della celebre famiglia di cui non ricordo il nome e Ciccio Azzolini che fa un seminario sul tema in Puglia tutte le estati:
http://www.valueinvestingseminar.it/pages/ita/index.asp
http://www.youtube.com/watch?v=r9iSxqZFYbU
tieni conto però che per praticare davvero il value investing non bastano due ore nel week-end, bisogna farlo come lavoro gestendo professionalmente dei soldi e studiando i business, i bilanci (con tra gli altri il problema delle diverse contabilità da Paese a Paese),ecc
grazie della segnalazione!
sul value investing, oltre la Columbia University anche il Heilbrunn Center
http://www4.gsb.columbia.edu/valueinvesting
aveva in archivio tutti gli scritti di e su Graham, Schloss, Buffett, e altri ma adesso gran parte non è più liberamente accessibile, purtroppo. In italiano si trova poco, se non le solite "banalità", valore intrinseco, a sconto, comprare al 60% e vendere al 100%....etc. e grazie! e poi?
Come dice WB, e un'attività semplice ma non facile. Inoltre non basta un seminario, o un corso, è un atteggiamento mentale, di carattere, di talento, o si è portati a questo altrimenti sarà difficile avere successo con costanza nel tempo. Non ci si può inventare "value investor" solo perchè è di "moda".
Si deve poi sapere con quali numeri lavorare, perchè usi numeri sballati, tutti i calcoli non tornano e poi molti, troppi non danno sufficiente importanza al "margin of safety", che non significa soltanto margine di sicurezza, ma anche saper rinunciare ad investimenti apparentementi appetibili...
Sarà interessante vedere i risultati dell'ultimo anno di molti gestori convertitisi "value" negli ultimi anni, Miller, lo stesso Tilson, ma anche Pabrai che aveva avuto risultati brillanti negli anni passati, hanno sofferto e molto, uno dei pochi che si salva, ma di cui poco si sa, che non si fa pubblicità e il suo fondo è ormai chiuso, e Seth Klarman con il suo "Baupost", ma proprio perchè pare che da tempo aveva liquidità di oltre il 50% ed ha aspettato ottobre per iniziare ad investire.
Sembra il canadese Chou abbia limitato le perdite e Watsa con la sua azienda FFH, proprio con una strategia di vendita di tutti i titoli tossici... e che ha dato grandi risultati.
Innanzittutto settori poco seguiti o non di moda o anche in crisi, ma non necessariamente. Poi capacità non solo di analisi, ma anche di imprenditore, come spesso scrive Buffett, altrimenti se non hai anche la mentalità imprenditoriale, e non "ragioni" da imprenditore, che analisi riesci a fare? Basterebbe leggersi il cv di Graham, per capire che personaggio fosse stato lui.
Quello che trovo "irritante" poi negli ultimi mesi è che ci abbiamo giornalisti, commentatori, analisti, che fanno le pulci a Buffett e lo criticano per i suoi investimenti "sbagliati" in GE e GS a prezzi alti,....mentre proprio gli stessi fino a pochi mesi orsono sbraitavano strong buy su titoli bancari a prezzi folli... e pochi se lo ricordano!
Altra conferma che gran parte di quanto si legge di questi signori vorrei-ma-non-so è inutile perdita di tempo.
Comunque, se veramente si vuole approfondire sul value investing, sui dettagli, sulle finezze, non c'è scampo...
... è in inglese!
saluti
gioia23