Glenalta Spac

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Kloaka

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Giacometti: “Glenalta ai blocchi di partenza”
IL RECORDMAN ITALIANO DELLE SPAC: “ABBIAMO RACCOLTO FINORA PRENOTAZIONI PER 150 MILIONI DI EURO MA DOVREMO ANDARE A UN RIPARTO SEVERO PERCHÉ NON CI SERVIRANNO PIÙ DI 95 MILIONI DI EURO”


Giorgio Lonardi

È il recordman italiano delle Spac (Special purpose acquisition companies), Luca Giacometti.
Uno strumento ingegnoso inventato dagli americani e poi “esportato” in Europa. Il sistema funziona così: un team di professionisti crea una società (Spac) dove investe i denari propri e quelli degli investitori disposti a scommettere su una sfida imprenditoriale. Quando la somma prevista viene raggiunta (in genere dai 50 milioni in su) il veicolo finanziario viene portato in Borsa. A questo punto scatta il conto alla rovescia: la Spac ha a disposizione 18-24 mesi per individuare un’azienda con cui fondersi che così risulterà subito quotata. Una mossa che fra l’altro consente di abbattere i costi e i tempi dell’approdo al listino. Se l’operazioone non dovesse andare in porto i sottoscrittori, che hanno versato i loro denari in un conto vincolato, saranno rimborsati. Finora si contano tredici Spac nel Bel Paese, di queste tre sono state già perfezionate da Giacometti e la quarta è ai nastri di partenza. Una carriera iniziata nel 2008 quando lo stesso Giacometti stava per portare a Wall Street la prima Spac dedicata al mercato italiano. Poi la bancarotta di Lehman e il crollo dei mercati avrebbero bloccato tutto. Tuttavia nel febbraio del 2013 l’esperienza maturata negli Usa si sarebbe rivelata preziosa per la quotazione di Made in Italy 1, la prima Spac italiana mediante la quale è stata listata la Sesa, società che distribuisce software e hardware alle piccole e medie imprese. Nel gennaio 2015 è stata la volta di Ipo Challenger che ha portato sull’Aim Italian Wine Brands (marchi Giordano Vini e Provinco Italia). Mentre a febbraio di quest’anno la Spac Glenalta Food, dopo aver raccolto 80 milioni di euro, ha accompagnato sul mercato il gruppo Orsero, società specializzata nell’importazione di frutta esotica. E adesso? «Ora è ai blocchi di partenza la nuova Spac Glenalta», racconta Giacometti, «da non confondere con la precedente Glenalta Food. Abbiamo raccolto fino a questo momento prenotazioni per circa 150 milioni di euro e non escludiamo che la cifra possa crescere ulteriormente. Questo ci costringerà ad andare a un riparto severo perché per i target che stiamo esaminando non sono necessari più di 95 milioni di euro, forse meno». Riguardo alla quotazione di Glenalta all’Aim, Luca Giacometti ipotizza una data compresa fra il 12 e il 14 luglio. Le azioni della Spac saranno collocate e distribuite da Banca Aletti e Credit Suisse mentre il global coordinator e nomad sarà Cfo Sim. «Dal momento del collocamento - precisa - partono i 18 mesi per l’individuazione della società target. A questo proposito posso solo dire che puntiamo su un’azienda guidata da un imprenditore bravo e ambizioso che abbia un programma di sviluppo credibile e che manterrà la maggioranza del pacchetto azionario. Noi daremo all’imprenditore tutto il supporto possibile ma dev’essere chiaro che sarà lui a guidare la società». Insomma, il caso di Orsero di cui Glenalta Food rilevò il 62% non si ripeterà. Quanto al settore dell’azienda che sbarcherà in Borsa grazie alla “Business combination” Giacometti non si sbottona: «Il comparto non è rilevante. Quello che importa è il prezzo dell’operazione e il vantaggio che ci sarà per tutti i partner. A cominciare dai futuri soci di Glenalta che, anche tramite il warrant che sarà anch’esso quotato, mirano a un buon profitto. A questo proposito va sottolineato che il warrant stesso verrà distribuito solo ai soci che saranno fin da subito della partita. In seguito sarà acquistabile sul listino a prezzo di mercato. Ma i vantaggi dovranno esserci anche per l’imprenditore che vorrà raggiungere i suoi traguardi in termini di valorizzazione del business e di crescita aziendale. E senza dimenticare i partner di Glenalta, me compreso, che investono soldi propri nell’operazione«. E’ questo, infatti, il chiodo fisso di Giacometti. Dice: «Le probabilità di successo di una Spac dipendono solo dalla professionalità dei partner che si mettono in gioco per la sua buona riuscita»
 
"cip" minimo 100.000 euro

non proprio per tutte le tasche.... :o
 
"cip" minimo 100.000 euro

non proprio per tutte le tasche.... :o

mentre è ufficiale il riparto, molti sponsor ancora lo propongono con grande enfasi

quae cum ita sint, mi intriga di più una INNOVA ITALY 1 o una ISI 2 che danno gli stessi upside teorici con maggiori regali in warrants
 
se lo possono permettere.... non faranno nemmeno road show e taglieranno brutalmente
 
mentre è ufficiale il riparto, molti sponsor ancora lo propongono con grande enfasi

quae cum ita sint, mi intriga di più una INNOVA ITALY 1 o una ISI 2 che danno gli stessi upside teorici con maggiori regali in warrants
se compri ora 10 azioni innovaitaly a 10,5 euro ti spetterebbero solo 3 warrant gratuiti all'approvazione della business combination.
se sottoscrivi 10 azioni glenalta a 10 euro ti danno 2 warrants subito ed altri 3 alla business combination...quindi nessun "maggiore regalo" da parte di innovaitaly
 
se compri ora 10 azioni innovaitaly a 10,5 euro ti spetterebbero solo 3 warrant gratuiti all'approvazione della business combination.
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come no: innova italy 1 finalizzerà sei mesi prima di glenalta 2 ....
 
confermo mega riparto, di Glenalta me ne hanno assegnate il 50% del richiesto,
inizio quotazione domani, giovedi' tocca a Sit Group e poi Sprint Itsly...settimana interessante..
 
confermo mega riparto, di Glenalta me ne hanno assegnate il 50% del richiesto,
inizio quotazione domani, giovedi' tocca a Sit Group e poi Sprint Itsly...settimana interessante..

Attraverso quale banca le ha ottenute?
 
qualcuno ha l'isin del warrant glenalta 2?
 
Prospetto trovato, sono la fotocopia dei precedenti ora orsero per rapporto e modalita'.......
 
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