Notizie Notizie Mondo Tassi rasoterra e caccia ai rendimenti: così in Svezia scoppia la febbre dell’oro verde

Tassi rasoterra e caccia ai rendimenti: così in Svezia scoppia la febbre dell’oro verde

Pubblicato 13 Settembre 2017 Aggiornato 13 Settembre 2017 16:56

Tassi rasoterra e caccia ai rendimenti: un mix che ha creato un fenomeno tutto svedese, ribattezzato “Green Gold”, ovvero “L’oro verde”.

Il riferimento è al boom dei prezzi delle foreste, che si apprestano a concludere un anno record. Motivo, proprio la caccia ai rendimenti scatenata dai tassi ai minimi storici in Svezia, che hanno portato diversi investitori a puntare su asset alternativi.

Chi invece possedeva già l’oro verde, ha potuto beneficiare del costo rasoterra del denaro, per chiedere nuovi prestiti ed espandere i propri possedimenti.

Il risultato è stato stupefacente: stando ai dati raccolti dal gruppo di consulenza LRF Konsult della Federazione dei contadini svedesi, nel primo semestre del 2017 i prezzi delle foreste sono saliti a 419 corone al metro cubo, rispetto alle 398 corone dello scorso anno.

Il valore ha raggiunto praticamente il record di 420 corone testato nel 2010 e sarebbe destinato ancora a salire, secondo le stime della federazione.

Così ha commentato il fenomeno Markus Helin, responsabile della divisione immobiliare dell’LRF Konsult:

“Tutti vogliono più foreste. L’interesse ad acquistarle sta aumentando da ogni parte, e credo che il trend continuerà”.

Dal report Forest Barometer del 2016 stilato dalla società è emerso che nei prossimi anni (incluso il 2017) i passaggi di proprietà interesseranno foreste per un valore di 86 miliardi di corone.

I principali proprietari in Svezia di terreni con boschi e/o foreste sono Sveaskog, che vende legno per carta e biocarburante, e Svenka Cellulosa AB, che produce carta, legno e polpa di cellulosa. Ci sono inoltre in Svezia 330.000 proprietari singoli di foreste.

Tutto, in un contesto in cui la banca centrale svedese, la Riksbank, ha tagliato i tassi di riferimento ben al di sotto dello zero, iniettando quasi 300 miliardi di corone (l’equivalente di $38 miliardi) nell’economia del paese, attraverso l’acquisto di bond. Il rally dell’oro verde è trainato soprattutto dal sud della Svezia, dove i prezzi per metro cubo sono più del doppio rispetto a quelli delle aree settentrionali.

Lo scorso 7 settembre, la Riksbank ha lasciato i tassi di riferimento fermi a -0,50%, nonostante la revisione al rialzo dell’outlook sulla crescita del Pil. Ora l’istituto prevede un aumento del Pil del 3,2% nel 2017 e del 2,7% nel 2018, rispetto ai precedenti rialzi del 2,2% e del 2,4%.